IL SINDACALISTA - La prima reazione sindacale arriva dal
segretario della Uilm, Rocco Palombella, il quale afferma: «Se da un
alto è una buona notizia perché ci conferma l’intenzione della azienda
di restare a Taranto ed investire sul futuro della fabbrica, dall’altro
quelli forniti sono numeri da brivido che ovviamente puntiamo a ridurre
in sede di trattativa. Di positivo – aggiunge il sindacalista – c’è che
non si prevedono esuberi, almeno secondo quanto dichiara l’azienda, ma
saranno comunque due anni di lacrime e sangue». Questa mazzata arriva a
quattro giorni dall’apertura dei seggi elettorali e a due mesi dalla
sentenza della Consulta che dovrà esprimersi sulla costituzionalità o
meno della legge 231, più nota come «salva Ilva».
Da sempre all'ILVA di Taranto lo slai cobas per il sindacato di classe ha condotto una denuncia del ruolo svolto da Palombella come segretario della UILM all'Ilva per tanti anni, di costante collaborazione e collusione con l'azienda in tutte le materie salari, lavoro, diritti e soprattutto sicurezza.
Palombella è corresponsabile in pieno della situazione che ha portato l'Ilva alla attuale situazione in cui è a rischio il posto di lavoro e si è arrivati al disastro ambientale e sanitario della città.
Ma bisogna dire che gli altri sindacati, FIM sempre e Fiom per un certo numero di anni, sono stati culo e camicia con Palombella.
A Palombella si è opposto solo lo slai cobas - tanto che Palombella ha denunciato Palatrasio Ernesto e Margherita Calderazzi coordinatori dello slai cobas chiedendo 1 miliardo di vecchie lire di danni per aver costantemente detto la verità sul ruolo di questo sindacalista all'Ilva, al processo il giudice ha assolto i due coordinatori dello slai cobas perchè il fatto non costituisce reato ma legittima critica sindacale.
Palombella ha poi testimoniato a favore dell'azienda nel processo ILVA-Nuova siet, processo intentato dallo slai cobas con tutti i lavoratori Nuova siet - 150 costituiti parte civile - contro padron Riva, il figlio e Biagiotti, processo conclusasi con la condanna di Riva e soci a 4 anni per truffa ed estorsione.
Tra parentesi. In tutte queste occasioni, Rizzo, Battista, Ranieri.. ecc, militavano nella FIOM e non hanno mai sprecato una parola di solidarietà, nè si sono mai visti in tribunale in questi processi..
Tanto per chiarire su chi in questa fabbrica ha contrastato realmente i sindacalisti venduti e chi con essi sia pur criticamente vi ha convissuto....
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