giovedì 14 febbraio 2013

ultime ilva dal fronte giudiziario





Ilva, via libera del gip sull'acciaio "Il carico sequestrato va venduto"

La decisione del giudice Patrizia Todisco dopo la richiesta della Procura: "Potrebbe deteriorarsi". La transazione sarà gestita dai custodi giudiziari


L’acciaio dell’Ilva sotto sequestro va venduto. Dopo la richiesta della procura di due giorni fa il gip Patrizia Todisco ha dato il via libera alla vendita. La transazione sarà gestita da custodi giudiziari. Il colpo a sorpresa era già arrivato da parte degli inquirenti nell’inchiesta sulla grande fabbrica di Taranto. Il pool guidato dal procuratore Franco Sebastio aveva infatti formalizzato la richiesta di vendere tubi, coils e bramme messi sotto sequestro perché frutto di reato. Decisiva la relazione con la quale i custodi giudiziari hanno certificato la deteriorabilità di quei prodotti. Secondo i consulenti, l’acciaio è stoccato all’aperto e quindi esposto alle intemperie che potrebbero rovinarlo. I pm, quindi, codice di procedura penale alla mano, hanno richiesto di procedere alla vendita. Il ricavato, ovviamente, finirà sotto sequestro.
Una richiesta a cui il gip ha acconsentito dopo meno di 48 ore. Secondo l’azienda il valore della merce è di circa un miliardo di euro, mentre i custodi lo hanno stimato in poco meno di 800.000 euro. Ieri la Consulta intanto si è pronunciata sul conflitto di poteri sollevato dalla procura in merito al salva-Ilva, respingendo i ricorsi e annunciando che deciderà a breve sulla legittimità
A Londra, invece, il 5 marzo si discuterà l’estradizione di Fabio Riva, il vice presidente della Riva Fire, sfuggito all’arresto lo scorso 26 novembre e bloccato in Inghilterra in forza del mandato di cattura europeo spiccato a suo carico.
Sul caldissimo fronte Ilva, intanto, è intervenuto anche il vicepresidente della commissione Ue Antonio Tajani che a Bruxelles ha presentato il piano d’azione per la siderurgia che l’esecutivo europeo varerà entro giugno. “Si tratta di un’opportunità per l’Ilva e per tutta la siderurgia italiana” – ha detto. Tajani ha parlato di Ilva a margine della riunione sul futuro della siderurgia europea svoltasi nella capitale belga con la partecipazione dei rappresentanti di tutte le parti interessate, per l'Italia e' intervenuto il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti. De Vincenti ha evidenziato la necessità di ottenere il sostegno finanziario della Banca europea degli investimenti, il braccio finanziario della Ue, per consentire a Taranto, ma non solo, ''di fare quel salto tecnologico necessario per conciliare le esigenze dell'industria e dell'ambiente'' attraverso l'applicazione del migliori pratiche attualmente disponibili. ''L'Ue non può fare miracoli - ha aggiunto - ma serve indubbiamente una maggiore capacità di “governo” a livello di Bruxelles per agire sul doppio fronte della riduzione delle emissioni inquinanti e del recupero di competitività coordinando le politiche nazionali''. Le misure che la Commissione intende mettere in campo dovrebbero prevedere nuove disposizioni in materia di aiuti di Stato, specie per quanto riguarda il costo dell'energia, politiche commerciali più attente sul fronte dell'import siderurgico, maggiore flessibilità nell'uso dei fondi per la globalizzazione, finanziamenti della Bei a sostegno delle ristrutturazioni. ''Dobbiamo rilanciare la competitività dell'industria siderurgica europea ed evitare le delocalizzazioni'', ha sottolineato Tajani, annunciando che delle problematiche della siderurgia europea si parlerà anche la prossima settimana in occasione della riunione del Consiglio dei ministri Ue che si occupano di competitività.
(14 febbraio 2013)

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