E si scatena la protesta delle donne
Le sorelline erano uscite di casa per cercare la madre. I corpi trovati in un pozzo. Quattro persone sono state fermate. Manifestazioni di protesta nel villaggio del distretto di Bhandara. Il
Ennesimo, orribile caso di violenza nei confronti del sesso femminile in India: tre sorelline di 6, 9 e 11 anni sono state rapite, stuprate e infine assassinate nel distretto di Bhandara, una zona rurale nello Stato occidentale del Maharashtra. Erano scomparse dal loro villaggio giovedì scorso, e due giorni dopo i loro corpi "sono stati trovati in un pozzo, insieme alle cartelle e alle scarpe". Lo ha riferito soltanto oggi un portavoce della polizia locale, Aarti Singh, secondo cui l'autopsia ha confermato per tutte le vittime la violenza carnale prima dell'uccisione.Le bambine erano uscite di casa per andare in cerca della madre, e da allora nessuno ne aveva più saputo nulla. Singh ha precisato che finora non sono stati effettuati arresti formali, ma che quattro sospetti sono stati fermati per essere sottoposti a interrogatorio mentre le indagini proseguono. Gli abitanti del villaggio hanno inscenato manifestazioni di protesta una volta emersa la tragica verità.L'opinione pubblica indiana è ancora sotto shock per la vicenda di Jyoti Singh Pandey: la 23enne studentessa di fisioterapia che il 16 dicembre scorso a New Delhi fu aggredita da sei balordi a bordo di un autobus, violentata, picchiata e seviziata per 40 minuti, e infine gettata fuori dal veicolo insieme al fidanzato, anch'egli pesantemente malmenato. La ragazza morì in un ospedale di Singapore dopo tredici giorni di
L’8
marzo assemblea/video ore 18 v. Rintone, 22
“un
ponte tra le donne dell’India e dell’Italia”
BALLEREMO
SUI LORO CORPI
degli
stupratori/assassini, dei padroni, dei governi...
Da
Taranto a L’Aquila, all’India
Il
31 gennaio il Tribunale de L’Aquila ha dato appena 8 anni allo
stupratore/assassino ex militare Tuccia per lo stupro efferato e il
tentato omicidio di "Rosa".
A Taranto,
per Carmela, la ragazzina di 13 anni, violentata dagli uomini e
uccisa dallo Stato, che dopo gli stupri e le vessazioni subite dalle
Istituzioni che avrebbero dovuto proteggerla, si uccise nell’aprile
2007 i giudici prima hanno concesso il "perdono" per tre
stupratori minorenni, e ora, dopo 6 anni, ancora nessuna condanna per
altri tre maggiorenni!
In India,
dove le donne subiscono ogni giorno stupri, è l’esercito indiano
che nelle zone della guerra popolare in cui le donne lottano in prima
fila per la liberazione loro e del popolo, usa normalmente gli stupri
come arma di guerra.
Difendiamoci
dai “difensori”.
Questo
sistema sociale, questo Stato, per le donne non è la soluzione ma il
problema!
L’8
marzo assemblea/video ore 18 v. Rintone, 22
“un
ponte tra le donne dell’India e dell’Italia”
Movimento
Femminista Proletario Rivoluzionario
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