LO
SLAI COBAS ILVA SOLIDALE CON GLI OPERAI DEL MOF IN SCIOPERO
I
lavoratori del MOF organizzati dal USB hanno deciso di riprendere lo
sciopero nel reparto per chiedere l'annullamento dell'accordo
sindacati/azienda del 2010 e il ripristino di due operatori dove ora
per effetto di quell'accordo opera uno solo. Questo tipo di
funzionamento è stata una delle cause della morte di Claudio
Marsella.
Lo
Slaicobas per il sindacato di classe Ilva sostiene pienamente questo
sciopero, come già fece in occasione dello sciopero dopo la morte di
Claudio.
Abbiamo
anche noi sin da quell'occasione, oltre che condividere la
proclamazione e la sua estensione in altri reparti in cui siamo
presenti, fatto i nostri passi, che riprendiamo negli allegati che
seguono.
Ma
nonostante quello sciopero, azienda e sindacati confederali non ne
hanno voluto sapere di addivenire alle richieste dei lavoratori.
Anzi, l'azienda ha avuto atteggiamenti persecutori ed emesso
provvedimenti contro lavoratori impegnati in quella lotta; i
sindacati, invece, hanno cercato in tutti i modi di logorare i
lavoratori, difendendo ad oltranza l'accordo.
Lo
sciopero si era interrotto dopo l'incontro con Fratoianni per conto
di Vendola in cui era stato garantito che ci sarebbero state delle
ispezioni e un passo della Regione a sostegno delle richieste dei
lavoratori del Mof.
I
lavoratori hanno realizzato un sit-in all'Asl per chiedere se e
che risultati hanno avuto queste ispezioni. Qui è stato detto loro
solo che bisognava che aspettassero.
Lo
sciopero mette fine a questo, finora, balletto inconcludente e
riporta il problema lì dove era stato lasciato.
Lo
sciopero va appoggiato e sostenuto e considerato una cartina di
tornasole dell'atteggiamento di tutti nei confronti della mancanza di
sicurezza che non è presente solo al Mof ma in tanti altri reparti.
Al
reparto Ome Mua il rappresentante dello slai cobas, insieme ad altri
compagni di lavoro, ha definito una piattaforma di richieste e
vogliamo che altri reparti seguano quest'esempio, sì da costruire,
anche nel contesto della situazione drammatica che sta attraversando
l'Ilva, una vertenza generale che è la sola che può essere messa a
base di una mobilitazione effettiva di altri reparti.
La
battaglia per la sicurezza va unita a quella contro la
cassintegrazione, sì che si possa realmente arrivare ad uno sciopero
più generale in questa fabbrica, che unisca i lavoratori.
Slai
Cobas per il sindacato di classe ILVA -Taranto
slaicobasta@gmail.com
– 3475301704 – via Rintone, 22 Taranto
SEGUONO:
ALCUNE COMUNICAZIONI ALL'AZIENDA E INDIZIONI SCIOPERO,
PIATTAFORMA REP. OME-MUA
TA.
1.11.12
Alla
Direzione ILVA S.p.A.
Al
responsabile Resp. MOF, Colucci
Al
Resp. Ufficio Personale
Al
Resp. Aziendale della Sicurezza
epc
alle segreterie di FIM-FIOM-UILM
a
tutti i delegati RLS
alle
RSU
OGGETTO:
infortunio mortale al rep. MOF dell'operaio Claudio Marsella –
richiesta e diffida.
La
scrivente Organizzazione Sindacale atteso
che
la morte dell'operaio Marsella è avvenuta in una situazione in cui,
per disposizioni aziendali e sulla base di un accordo del 10 novembre
2010, lo stesso operaio operava da solo;
che
questa condizione di lavoro ha certamente influito nella rapidità
dei tempi di soccorso;
che
lo stato di inefficienza degli impianti, dei locomotori del MOF mette
a rischio la sicurezza dei lavoratori;
CHIEDE
che
codesta Azienda non faccia più operare da soli i lavoratori nelle
operazioni di manovra nel MOF, ripristinando, come avveniva prima del
citato accordo, la presenza di più operatori;
che
venga, quindi, annullato e rivisto l'accordo del 10.11.12;
che
si proceda ad una manutenzione degli impianti e dei mezzi.
DIFFIDA
ad
attuare quanto sopra da subito, dando assicurazione alla scrivente
O.S.
Lo
Slai cobas fa inoltre presente che, ai sensi del TU 81 sulla
sicurezza (ex art. 14 L.626) gli operai sono autorizzati in caso di
pericolo di astenersi dall'operazione lavorativa o a prendere misure
per evitare le conseguenze di tale pericolo, senza subire pregiudizio
per tale azione,
e
che conseguentemente a quanto sopra, la scrivente O.S. ha comunicato
agli operai del MOF la loro legittimità ad astenersi, se soli,
dall'operazione di manovra dei locomotori, previa comunicazione al
responsabile del Mof, in attesa che codesta azienda provveda a
inviare altro operatore.
La
scrivente O.S. interessa Fim, Fiom, Uilm, i delegati e Rls del MOF a
procedere per quanto di loro competenza per:
revocare
la firma del verbale del 10 novembre 2010;
Verificare
che l'azienda metta fine alla pratica di un solo operatore;
verificare
lo stato dei locomotori;
tutelare
i lavoratori che, ai sensi della TU 81 sulla sicurezza, chiedano di
non operare da soli e in situazioni di pericoli....
___________________________________________
TA. 2.11.12
OGGETTO: indizione
sciopero – legge 300/70.
La scrivente
Organizzazione Sindacale comunica che dalle
ore 7 di questa mattina, 2 novembre 2012 e fino alle ore 7 di sabato
3 novembre 2012, è indetto lo sciopero dei
lavoratori dello stabilimento Ilva Spa di Taranto, con astensione dal
lavoro di 8 ore in tutti i turni lavorativi.
Questo sciopero si unisce
all'astensione già in corso e già regolarmente comunicata da parte
dell'Unione Sindacale di Base (USB).
Scopo e obiettivi dello
sciopero, proclamato a seguito dell'infortunio mortale avvenuto nel
MOF, sono i seguenti:
- che codesta Azienda non
faccia più operare da soli i lavoratori nelle operazioni di manovra
nel MOF, ripristinando, come avveniva prima dell'accordo del 10
novembre 2010, la presenza di più operatori;
- che venga, quindi,
annullato e rivisto l'accordo del 10.11.10;
- che si proceda ad una
manutenzione degli impianti e dei locomotori.
.... Si fa presente che ai
sensi dell'art. 28 dello Statuto dei lavoratori nessun operaio che
aderisca allo sciopero deve subire limitazioni o essere oggetto di
interventi disciplinari per aver esercitato questo diritto tutelato
da leggi e Costituzione....
________________________________________________
Spett.le
Direzione ILVA S.p.A
Al
presidente Dr. Ferrante Bruno
Al
Direttore di stabilimento, Dr. Buffo
All’Ing.
Antonio Colucci (C.A.MOF)
Al
Resp. Della Sicurezza aziendale
epc
Al presidente Regione Puglia, Vendola
All'Ass.
Nicola Fratoianni
al
Sig. PREFETTO di Taranto
OGGETTO:
situazione MOF.
Risulta
alla scrivente Organizzazione Sindacale che nonostante le
assicurazioni del Dr. Ferrante, pubblicate anche dagli organi di
informazione, per cui l’azienda avrebbe disposto la presenza di due
operatori in quasi tutte le attività con mezzi come quello sul quale
lavorava Claudio Marsella, tale indicazione viene disattesa
costringendo come prima i lavoratori ad operare da soli.
Si
chiede, pertanto, ai dirigenti Ilva in indirizzo di intervenire,
fornendo adeguate nuove disposizioni ai responsabili del Mof e
controllando che vengano eseguite.
Nello
stesso tempo si fa presente che:
- ai sensi dell’art. 18 D.Lgs 81/08 e D.Lgs 106/09, codesta Ditta è obbligata a far operare i lavoratori del Mof in condizioni di massima sicurezza;
- sempre ai sensi del TU 81 i lavoratori hanno il diritto dovere di astenersi dal lavoro in situazione di pericolo in attesa che tale situazione venga rimossa;
- ogni pressione da parte di capi costituisce di per sé un elemento di insicurezza psicologica dei lavoratori che costituisce rischio alla salute e alla vita degli stessi;
- i lavoratori del Mof hanno presentato una precisa piattaforma che riguarda l’insieme delle condizioni di lavoro e che su questa si chiede un incontro;
- in attesa di effettivo intervento che rimuova tutte le situazioni di pericolo, lo Slai cobas appoggia ogni iniziativa degli operai
___________________________________________
In
riferimento
alle
misure prevenzionistiche nei luoghi di lavoro, di cui al capo III,
art. 15, D.Lgs 81/08 e s.m.i. D. Lgs 106/09;
ai
sensi dell’art. 18 stesso decreto, che indica gli adempimenti gli
obblighi del datore di lavoro;
in
riferimento ai requisiti di sicurezza enucleati nell’allegato V del
decreto sopra indicato – compresi i requisiti tecnici di sicurezza
di cui ai punti 2.6, 2.7, 2.8, 2.9 dello stesso all. V - a cui
devono rispondere i locomotori, tra i quali la dotazione di
dispositivi di comando e di emergenza che consentano di arrestarne il
funzionamento tempestivamente, in presenza di rischi esistenti nonché
in caso di necessità;
ai
sensi dell’art. 63 del decreto, per quanto attiene i luoghi di
lavoro, che dispone l’obbligo di rispetto delle condizioni di
sicurezza indicate nell’allegato IV (illuminazione, camminamenti,
spazi di movimentazione di veicoli in generale e di persone);
COMUNICHIAMO
CHE IN ASSENZA DI MISURE DI SICUREZZA CHE POSSANO COMPORTARE UN
PERICOLO IMMEDIATO,
IN
PARTICOLARE IN MANCANZA DEL SECONDO OPERATORE,
AI
SENSI DI QUANTO STABILITO DAL D.LGS 81/08,
CI
ASTERREMO DA EFFETTUARE OPERAZIONI A RISCHIO IN ATTESA
DELL’ATTUAZIONE DI TALI MISURE.
__________________________________________________
Al
Dr. Ferrante Bruno, Direttore stabilimento Ilva spa
Al
capo area (o reparto)
Al
Responsabile Aziendale della Sicurezza
epc
al Prefetto di Taranto
Noi
lavoratori del rep. OME-MUA segnaliamo le seguenti situazioni
presenti nel reparto che determinano insicurezza nell'attivita'
lavorativa e chiediamo che vengano fatti adeguati interventi per
operare in sicurezza
-
Carrello Muletti: retromarcia senza cigalino, pulsante di emergenza
-
Motorizzare l’altro carro trasferitore (attaccare al muletto
richiede due persone), se si fa una manovra sbagliata, il lavoratore
che sta sotto può rimanere schiacciato
-
La gruetta bandiera per tirare i pezzi è pesante e quindi può
diventare pericolosa - sostituire con una motorizzata per evitare che
siano gli operai a tirarli
-
Necessità di migliore gestione del personale (3 lav. + 2 delle
ditte) – operaio che lavora da solo, occorre un altro operaio ai
mandrini – Treni nastri del Mua
-
Ferri pesanti, cannelli, presse – richiesta già fatta dal tecnico
ma non accolta.
-
Sellatura per il lavoratore più sicura
-
Pulizia del terreno perché se c’è olio, grasso per terra può
essere rischioso
-
Ispezione dei cannelli e manichette e loro sostituzione periodica
-
Scarsità del vestiario – tute
FIRME
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