NOVI LIGURE - La cassa integrazione annunciata per 6.500
lavoratori, di cui 6.417 per lo stabilimento di Taranto “non riguarderà lo
stabilimento di Novi Ligure”. Lo dice chiaramente Massimiliano
Repetto, rappresentante sindacale e membro della segreteria provincia
di Fiom Cgil. “Non ci risulta che Novi rientri nei
piani di cassa integrazione che riguarderanno, invece, Taranto e
Torino” dice Repetto. In questo momento, nello stabilimento di via Bosco Marengo
“il lavoro non manca. I rotoli stanno regolarmente arrivando da
Taranto”.
Repetto non nega che in stabilimento si viva con ansia l'accavallarsi di notizie che giungono dalla Puglia. “E' evidente che ci si trova davanti ad un bivio. E tra le ipotesi non è escluso che la produzione possa essere addirittura trasferita da Taranto a Novi. In ogni caso sono strade che saranno seguite nell'arco di due anni”, aggiunge il sindacalista..."
Repetto non nega che in stabilimento si viva con ansia l'accavallarsi di notizie che giungono dalla Puglia. “E' evidente che ci si trova davanti ad un bivio. E tra le ipotesi non è escluso che la produzione possa essere addirittura trasferita da Taranto a Novi. In ogni caso sono strade che saranno seguite nell'arco di due anni”, aggiunge il sindacalista..."
Una logica veramente bastarda questa espressa da Repetto della segr. provinciale della Fiom Cgil di Novi Ligure!
Non solo agli operai dell'Ilva di Novi dice, praticamente: 'Basta che non tocchi a noi, la cosa non ci riguarda...' - una cosa che un sindacato che dovrebbe rappresentare tutti i lavoratori non dovrebbe mai dire! - ma per calcare ancora più la mano della divisione, contrapposizione tra operai dell'Ilva di Novi e operai di Taranto, afferma che la produzione potrebbe "essere addirittura trasferita da Taranto a Novi" - cosa tra l'altro totalmente infondata. Ma ha idea il Sig. Repetto, di quanta è la produzione all'Ilva di Taranto, di quanto grande è lo stabilimento di Taranto, rispetto a cui quello di Novi si potrebbe considerare un "reparto"?
Ecco chi sono quelli che lavorano ogni giorno, peggio dei padroni, per dividere gli operai, per alimentare corporativismi da un lato e spirito rivendicativo dall'altro; sapendo bene che gli operai divisi sono più deboli, e perdono alla fine sia a Taranto che a Novi Ligure che a Cornigliano, se tutto è lasciato ai piani dell'azienda che fa e disfa come vuole a difesa solo dei suoi interessi.
Non fa specie poi a questo segretario della Fiom Cgil dire che: il lavoro a Novi non manca perchè stanno arrivando regolarmente rotoli da Taranto, senza minimamente denunciare che a Taranto, Riva/Ferrante, con la scusa che non si può movimentare e vendere l'acciaio prodotto, stanno mettendo da mesi tanti operai in cassintegrazione?
Venisse all'Ilva di Taranto Repetto a dire queste cose...
I nemici degli operai sono chiaramente i padroni, il governo, ma questi che dovrebbero rappresentare i lavoratori sono peggio, perchè buttano veleno tra i lavoratori!
Ma nello stesso tempo possiamo dire - noi che ci abbiamo parlato direttamente nei giorni scorsi - che tra la maggioranza degli operai di Novi Ligure, di Cornigliano - non c'è questa logica di contrapposizione; certo sono preoccupati per la loro sorte, ma hanno avuto espressioni di solidarietà verso gli operai di Taranto.
La Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori, e lo Slai cobas di Taranto, stanno lavorando, invece, proprio per l'unità di tutti gli operai dell'Ilva.
E a marzo questo lavoro avrà anche un momento significativo con l'iniziativa nazionale a Taranto, perchè le altre realtà vengano e si confrontino direttamente con gli operai dell'Ilva di Taranto.
Calderita
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