COMUNICATO DELLA RETE NAZIONALE PER
LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI POSTI DI LAVORO E SUI TERRITORI, SU
INCONTRI DEL 16,17,18 FEBBRAIO.
I rappresentanti di Taranto e dell'Ilva
della Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro
e territori, nel quadro della campagna di incontri e assemblee per
preparare l'iniziativa nazionale a Taranto in marzo, sono stati a
Genova, a Novi Ligure e a Torino nei giorni 16, 17 e 18 marzo.
A Genova ci sono stati due momenti. Uno
ai cancelli dell'Ilva di Cornigliano, dove i rappresentanti della
Rete hanno incontrato alcuni operai. Qui la cosa positiva è stata
vedere che non è vero che gli operai Ilva di Cornigliano siano tutti
“allineati e coperti” dietro le direzioni sindacali e pronti a
mobilitarsi solo per sostenere l'Aia del governo e la sopravvivenza
dell'Ilva di padron Riva contro la magistratura di Taranto e a danno
degli operai delle masse popolari tarantine che stanno lottando per
la salute e il lavoro.
Anche a Cornigliano gli operai si
misurano con sindacati confederali che di fatto soffocano il
dibattito e la discussione in fabbrica per non far emergere le
posizioni di quegli operai che vogliono una lotta unitaria per il
lavoro e la salute tra gli stabilimenti Ilva; così come avanza,
anche se ancora non riesce a manifestarsi, la solidarietà tra operai
verso il disastro ambientale e sanitario in corso a Taranto. Certo,
la Rete ha rilevato anche, nella discussione con questi operai, come
sia sostanzialmente assente l'azione del sindacalismo di base e di
classe, della sinistra di classe e del movimento antagonista, dentro
e ai cancelli dell'Ilva di Cornigliano, perchè questa dialettica si
esprima e avanzi una vera battaglia nazionale.
Per questo è stato molto positivo, il
secondo momento: l'incontro pubblico tenutosi subito dopo, presente
un numero ristretto ma rappresentativo di compagni militanti in
Sinistra popolare e in organizzazioni sindacali.
I compagni della Rete di Taranto hanno
fatto una lunga relazione per dare un quadro molto preciso e
articolato della situazione attuale e della storia che ha portato ad
essa, partendo dalla battaglia già fatta dalla Rete negli anni
passati contro le morti sul lavoro, che aveva già reso la vicenda
Ilva una questione nazionale e aveva stabilito un ponte diretto tra
Thyssen e Ilva di Taranto, attraverso due manifestazioni nazionali,
una tenutasi a Torino nell'anniversario della strage della Thyssen e
l'altra a Taranto il 18 aprile 2009. Hanno raccontato di come questa
battaglia abbia trovato oggi nuovo vigore in seguito all'inchiesta
della magistratura che ha inchiodato le responsabilità dell'Ilva e
della famiglia Riva nell'inquinamento cittadino; di come si sia
sviluppato il movimento contro l'inquinamento in città; di come
l'azienda abbia reagito cercando di mobilitare gli operai al suo
fianco con la collaborazione dei sindacati confederali, di come,
invece, si sia sviluppato poi il contrasto in fabbrica su questo. La
Rete ha parlato della lotta degli operai del Mof in occasione della
morte di Claudio Marsella e della sua importanza in questo scontro.
Nello stesso tempo la Rete ha esaminato
anche criticamente la posizione e l'azione delle forze in campo, e
sottolineato che il ruolo della Rete è di lavorare per l'unità tra
gli operai dell'Ilva di tutti gli stabilimenti, tra gli operai e le
masse popolari di Taranto e di arrivare sulla base di questo lavoro
per l'unità a una manifestazione nazionale a Taranto che dia forza e
chiarezza a questa battaglia a difesa del lavoro e della salute.
Tutti i compagni intervenuti hanno
molto apprezzato il quadro informativo e analitico portato dalla Rete
e hanno deciso, al di là delle differenti appartenenze, di
impegnarsi seriamente sull'Ilva e su Genova, rivolgendo un appello
alle altre forze genovesi, sindacali e politiche, e stabilendo un
rapporto con la Rete a Taranto contribuendo alla costruzione
dell'appuntamento nazionale.
Anche a Novi Ligure la presenza della
Rete da Taranto è stata importante. I giornali locali e la stampa di
Torino hanno dato risalto a questa presenza e alla novità della
proposta della Rete.
I rappresentanti della Rete sono stati
anche qui all'Ilva per scambiare opinioni con gli operai ai cancelli
e cogliere il clima che nella fabbrica di Novi si vive. Anche qui
hanno trovato espressioni di solidarietà verso la situazione di
Taranto e la consapevolezza che avanza della dipendenza del futuro
dello stabilimento di Novi dalla soluzione positiva della battaglia a
Taranto, a difesa dell'importanza di tenere la fabbrica aperta per la
sua messa a norma insieme alla soluzione urgente e obbligata della
difesa della salute in città dall'inquinamento.
Nell'incontro successivo tenutosi nella
'Casa della sinistra', presenti militanti e dirigenti attivi delle
forze operanti nella 'Casa della sinistra' e nel consiglio comunale
novese, così come impegnati attivamente in termini critici nella
Cgil. Il compagno responsabile della sede ha denunciato come si fosse
stato un diktat della direzione Fiom locale verso la partecipazione
di delegati e operai dell'Ilva di Novi a questa assemblea. Questo ha
reso evidente come ci sia davvero una battaglia da fare. Perchè a
parte i problemi del lavoro, anche all'interno dell'Ilva di Novi vi
sono situazione in cui non c'è la risposta sindacale necessaria;
all'Ilva di Novi vi è stato un operaio morto sul lavoro per il quale
la fabbrica non si è fermata, vi sono state altre gravi situazioni
che hanno messo a rischio gli operai e la sicurezza in fabbrica e il
17 di maggio vi è il processo per l'operaio morto nel quale i
dirigenti aziendali dello stabilimento di Novi sono imputati.
Altri compagni hanno fatto domande ai
rappresentanti della Rete di Taranto su come si stessero muovendo il
sindaco e il consiglio comunale di Taranto, dato che anche a Novi i
compagni hanno chiesto un consiglio monotematico sulla questione Ilva
e non lo hanno ancora ottenuto dal sindaco e dalla giunta.
Infine è stata apprezzato e discusso
lo strumento della Rete nazionale, come strumento utile a rivolgersi
e unire l'insieme degli operai, del movimento sindacale all'Ilva di
Novi e più in generale alla città per smuovere le acque, provare a
cambiare le cose e stabilire un ponte con Taranto, anche in funzione
dell'iniziativa nazionale in preparazione.
A Torino i rappresentanti della Rete
hanno partecipato e seguito l'udienza del processo Eternit. Come già
era avvenuto da parte dei compagni operanti a Torino facenti capo
alla Rete durante il processo di 1° grado, la Rete sostiene anche in
questa seconda fase i familiari, le associazioni, i lavoratori che
vogliono giustizia e risarcimenti contro i padroni assassini che
cercano tramite il processo di appello di sfuggire alla pesante
condanna già ricevuta e di sottrarsi all'azione del movimento. Nelle
udienze in corso si sta ricostruendo la storia dell'Eternit che ha
portato alla strage di morti operaie, e ancora una volta si viene
colpiti ed emozionati dal dramma e dal crimine per il profitto che
l'Eternit ha perpetrato.
I rappresentanti della Rete erano in
questa occasione una presenza interessata a stabilire un rapporto tra
il processo Eternit e il processo che si preannuncia contro la
famiglia assassina di Riva, attualmente o agli arresti domiciliari o
latitanti. Perchè chiaramente la Rete farà di tutto perchè anche
il processo di Taranto si concluda con il massimo della condanna
contro i padroni e il massimo della giustizia, possibile nell'ambito
di un Tribunale comunque borghese, a favore delle migliaia di
lavoratori, familiari e associazioni impegnate.
Per questo è stato importante
l'incontro con l'Avv. Bonetto, impegnato attivamente nel processo per
organizzarne la venuta a Taranto e l'incontro con i lavoratori e i
cittadini di Taranto, nel quadro dell'iniziativa nazionale in
preparazione.
Genova, Novi Ligure, Torino sono tappe
di un lavoro serio, tenace, rigoroso, aperto e trasversale, al
servizio dell'obiettivo della Rete: la difesa della sicurezza e della
salute in fabbrica e sul territorio, a partire da dove lo scontro con
la logica del profitto del capitale si rivela più acuto ma anche
atroce e feroce verso operai e cittadini e dove quindi più acuta e
determinata deve essere la lotta.
In alcune realtà questa lotta continua
da tempo, in altri è ancora in una fase iniziale.
E l'appuntamento di Taranto in
preparazione per la seconda metà di marzo è un punto di riferimento
e una tappa necessaria.
TA 20.2.13
RETE NAZIONALE per la sicurezza e la
salute sui posti di lavoro e territori – nodo Taranto
bastamortesullavoro@domeus.it
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