Novi Ligure
Incidente all'Ilva, fissata l'udienza preliminare
La Procura della Repubblica intende
chiedere il rinvio a giudizio per quattro dirigenti dello stabilimento
Ilva di Novi, che dovranno rispondere di concorso di responsabilità
nella morte dell’operaio travolto da un muletto lo scorso giugno.
All’udienza preliminare, fissata per il 16 maggio, dovranno presentarsi i
manager Orlando Rotondi, Paolo Viganò, Vincenzo Marasco e Antonio Rizzo
NOVI LIGURE - Erano passate da poco le 22.00 del 7 giugno del 2012, allo stabilimento Ilva di Novi, quando la notizia della morte di Pasquale La Rocca, travolto dal muletto su cui stava lavorando, cominciava a volare sulle ali di un rapido e sconvolto passaparola.
Ora, la procura della Repubblica intenderebbe chiedere il rinvio a giudizio per quattro dirigenti dello stabilimento, che dovranno rispondere di concorso di responsabilità nella morte dell’operaio. All’udienza preliminare davanti al gup Enrica Bertolotto, fissata per il 16 maggio, dovranno presentarsi i manager Orlando Rotondi, Paolo Viganò, Vincenzo Marasco e Antonio Rizzo.
Ora, la procura della Repubblica intenderebbe chiedere il rinvio a giudizio per quattro dirigenti dello stabilimento, che dovranno rispondere di concorso di responsabilità nella morte dell’operaio. All’udienza preliminare davanti al gup Enrica Bertolotto, fissata per il 16 maggio, dovranno presentarsi i manager Orlando Rotondi, Paolo Viganò, Vincenzo Marasco e Antonio Rizzo.
La Rocca, 31 anni, di Lerma, sposato e padre di una
bambina di pochi mesi, era capoturno del reparto spedizioni dello
stabilimento. Il muletto che stava guidando, si ribaltò effettuando una
manovra di retromarcia, a causa di un dislivello della pavimentazione.
Praticamente immediata la morte del giovane, dovuta a schiacciamento.
Immediate erano state le polemiche, in primo luogo per la mancata sospensione della produzione,
che nei reparti attigui era continuata fino a quando non erano stati i
lavoratori stessi, sconvolti dalla notizia, a fermarsi. Una notizia,
che, però, non ha trovato conferma in via ufficiale. Dopo l’incidente i
rilievi erano stati affidati anche allo Spresal, il servizio di prevenzione degli incidenti sul lavoro dell’Asl di Alessandria.
Tali rilevazioni avrebbero stabilito che il muletto non era dotato di
barriere laterali. Se questo particolare sarà confermato, potrebbe
essere stato una delle concause del tragico epilogo dell’infortunio.
13/02/2013
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