Le lavoratrici e disoccupate del Movimento
Femminista
Proletario Rivoluzionario, che ieri, come sempre nei processi
contro gli
stupratori di Carmela Cirella, erano al Tribunale, esprimono
soddisfazione per la decisione della Corte di Cassazione di
respingere la
richiesta di trasferimento del processo da Taranto fatta da uno
degli
stupratori, Massimo Carnevale, perché i nostri presidi impedivano
“un dibattimento sereno”. Questo lurido porco, personaggio vicino
ad ambienti malavitosi di Taranto, aveva nella sua richiesta detto
che "sussistono gravi situazioni locali tali da turbare il
regolare e sereno svolgimento del processo e la mia libera
determinazione nella partecipazione allo stesso e temo, pertanto,
ripercussioni per la mia sicurezza ed incolumità... al Tribunale
si raduna una agguerrita folla di manifestanti che non solo espone
cartelli ingiuriosi nei miei confronti e degli altri imputati ma
soprattutto mi impedisce di raggiungere il Tribunale liberamente,
costringendomi addirittura a celare le mie vere sembianze".
Questo stupratore osa parlare della sua "libertà" quando lui e gli altri hanno affossato la libertà di Carmela fino alla sua vita! Carmela ha dovuto subire varie violenze tra il 9 e l'11 novembre del 2006: prima due degli stupratori avevano attirato Carmela con una scusa all'interno del loro camper e poi l'avevano costretta a subire atti sessuali e il terzo l'aveva stuprata qualche giorno dopo.
Noi siamo contente che i nostri presidi facciano paura agli stupratori. E vorremmo e lavoriamo perchè nelle prossime udienze, siamo veramente una "folla" di donne da fare ancora più "paura"!
Ieri nel processo sono stati sentiti altri testi del PM, tra cui carabinieri che si erano occupati delle indagini e una ginecologa. I vari testi stanno tutti confermando quanto Carmela aveva scritto nel suo diario La prossima udienza sarà il 21 giugno e poi seguiranno altre fino a luglio in cui è prevista la conclusione del dibattimento, mentre la discussione e sentenza potrebbe essere programmata dopo l'estate.
Questo stupratore osa parlare della sua "libertà" quando lui e gli altri hanno affossato la libertà di Carmela fino alla sua vita! Carmela ha dovuto subire varie violenze tra il 9 e l'11 novembre del 2006: prima due degli stupratori avevano attirato Carmela con una scusa all'interno del loro camper e poi l'avevano costretta a subire atti sessuali e il terzo l'aveva stuprata qualche giorno dopo.
Noi siamo contente che i nostri presidi facciano paura agli stupratori. E vorremmo e lavoriamo perchè nelle prossime udienze, siamo veramente una "folla" di donne da fare ancora più "paura"!
Ieri nel processo sono stati sentiti altri testi del PM, tra cui carabinieri che si erano occupati delle indagini e una ginecologa. I vari testi stanno tutti confermando quanto Carmela aveva scritto nel suo diario La prossima udienza sarà il 21 giugno e poi seguiranno altre fino a luglio in cui è prevista la conclusione del dibattimento, mentre la discussione e sentenza potrebbe essere programmata dopo l'estate.
Anche ieri, però, solo le lavoratrici e disoccupate del MFPR (con tutti i problemi di lavoro e familiari che hanno) stavano al Tribunale per chiedere, insieme al padre di Carmela, giustizia, ma anche per dire “difendiamoci dai “difensori”: magistratura, istituzioni che invece di difendere Carmela, sia prima quando era in vita sia ora nei processi, non lo hanno fatto e finora i giudici non hanno ancora, dopo 6 anni, condannato uno degli stupratori di Carmela.
Dobbiamo dire che purtroppo questa vicenda di
Carmela che è
emblematica della violenza sessuale/uccisione delle donne che va
sempre più
aumentando, anche nella nostra città, continua a vivere
nell’indifferenza anche
delle associazioni, comitati, organismi di donne che pur ci sono a
Taranto.
Per questo il Movimento Femminista Proletario
Rivoluzionario
GIOVEDI’ 14 FEBBRAIO IN PIAZZA DELLA VITTORIA, in occasione
dell’iniziativa
della “giornata internazionale/danza collettiva contro la violenza
che le donne
subiscono nel mondo” organizzata da alcune associazione col
patrocinio della
consigliera di parità, porterà
l’appello
alla mobilitazione in occasione delle ulteriori udienze del
processo contro gli
stupratori di Carmela, per essere in tante al Tribunale.
Perché le
parole si trasformino in fatti, e perché chi denuncia le “violenze
contro le
donne” non sia poi assente quando queste violenze concretamente ci
sono e
necessitano di una mobilitazione delle donne.
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
TA 9.2.13
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