Berlusconi, lettera a Tempi.
"NE’ PULIZIA NE’ GIUSTIZIA, SOLO DESERTO. Berlusconi
cita il caso dell’Ilva di Taranto, la cui chiusura è avvenuta «grazie
anche a quella che, grottescamente, hanno ancora oggi il coraggio di
chiamare “supplenza dei giudici alla politica”», e torna a chiedere: «Di
quanti casi Ilva è lastricata la strada che ci ha condotto nell’inferno
di una Costituzione manomessa e sostituita con le carte di un potere
giudiziario che ha preso il posto di parlamento e governo? (…) Hanno
“rovesciato come un calzino l’Italia”, come da programma esplicitamente
rivendicato da uno dei pm del pool di Mani Pulite dei primi anni
Novanta, ed ecco il bel risultato: né pulizia né giustizia. Ma il
deserto».
Gli "amici" si riconoscono nei guai; Berlusconi come Riva, Riva come Berlusconi per i propri interessi mettono sotto i piedi leggi, Costituzioni. E lo possono bellamente fare...
Coloro che dovrebbero stare in galera stanno e resteranno ben piazzati nei propri posti di potere e di "comando".
Gli operai, le masse popolari non se ne possono liberare. Altro che Giustizia che fa da "supplenza della politica"! La giustizia, bene che vada, si mette la "coscienza a posto" ma poi il sistema politico/economico capitalista ci pensa a mettere a "posto" le cose, perchè il sistema fondato sulla vera ingiustizia del profitto dei padroni comunque sia, del potere di una classe morente sullo sfruttamento, l'attacco alla vita, continui imperterrito.
Dei Berlusconi come dei Riva non ce ne libereremo certo con delle sentenze dei Giudici, ma con la rivoluzione proletaria.
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