lunedì 28 ottobre 2013

gioco delle parti tra Ministero dell'Ambiente e Ilva Riva

Il ministero diffida l'Ilva di Taranto
«Non ha osservato le prescrizioni Aia»

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TARANTO - Il ministero dell'Ambiente ha diffidato l'Ilva di Taranto per "inosservanza delle prescrizioni autorizzative in relazione al terzo trimestre di attuazione del decreto di riesame Aia del 26 ottobre 2012". La diffida è firmata dal direttore generale Mariano Grillo ed è legata all'ispezione Ispra-Arpa del 10 e 11 settembre scorsi.
La relazione Ispra, d'intesa con Arpa Puglia e fatta propria dal ministero dell'Ambiente, è stata inviata anche alla Procura della Repubblica di Taranto.

La diffida riguarda quattro punti. Il primo è che l'Ilva, non oltre 30 giorni dalla ricezione della diffida, dovra' trasmettere all'autorità competente, per l'approvazione, il ''progetto esecutivo, corredato dal crono programma, degli interventi di pavimentazione impermeabile e di regimazione delle acque dell'area Irf (impianti di recupero del materiale ferroso, ndr), inclusa l'area prospiciente la zona di carico dell'impianto Irf e l'area di stoccaggio del rifiuto prodotto''. All'azienda si chiede di adottare, con gli stessi tempi, ''idonee procedure, relative a pratiche operative e gestionali finalizzate a minimizzare le emissioni polvirulente dalla zona di caricamento Irf, come indicato nelle 'prescrizioni di carattere generale' per le emissioni in aria'', nonché di trasmettere ''un progetto per l'adozione di interventi strutturali di contenimento della polverosita' nell'area Irf''. All'Ilva inoltre viene chiesto di garantire la ''gestione delle paiole (grandi tazze in cui viene versato lo scarto delle acciaierie, ndr) bloccate solo nelle aree di impianto specificatamente destinate a tale finalità'', e la ''gestione del Cer 100202 (scorie deferrizzate in uscita dall'impianto di separazione Irf, ndr) esclusivamente in aree attrezzate per deposito rifiuti e rispondenti alle norme tecniche per la gestione medesima''.

Le violazioni. Sono 11 le violazioni dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) accertate. Le violazioni sono indicate nella relazione redatta dagli ispettori Ispra Alfredo Pini, Fabio Ferranti e Francesco Andreotti, parte integrante della diffida inviata dal Ministero, la terza dall'avvio dei controlli. Gli ispettori hanno riscontrato, tra le violazioni più significative, il ''superamento del valore di 25 grammi per tonnellata di coke nell'emissione di particolato con il flusso di vapore acqueo in uscita'' da quattro torri di spegnimento asservite ad altrettante batterie delle cokerie, nonché il persistere del fenomeno di 'slopping', la fumata rossa con alto contenuto di polveri che in più occasioni è fuoriuscita dalle ciminiere dello stabilimento siderurgico, riversandosi sulla città. Tra le altre violazioni, il ''perdurare del mancato adeguamento entro il 27 gennaio 2013 dei sistemi di movimentazione dei materiali trasportati via nave, tramite l'utilizzo di sistemi di scarico automatico o scaricatori continui coperti'', nonché il mancato rispetto dei tempi per la chiusura dei nastri trasportatori (non è stato ancora trasmesso il progetto esecutivo con il cronoprogramma degli interventi) e per la chiusura degli edifici nelle aree in cui si gestiscono materiali polverosi.

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