Ancora un soccorso ai Riva.
"nel decreto sulla Pubblica Amministrazione" quello che già conteneva l'autorizzazione per la realizzazione di due discariche del valore economico pari a 300 milioni di euro, sono stati inseriti alcuni emendamenti nel corso della conversione in legge, su proposta dei leghisti Roberto Calderoli e Patrizia Bisinella, di 1 del PdL, 2 del PD, 1 del gruppo Autonomie, 1 DI sel e 1 di Gal"
COME SI VEDE UN DECRETO PRO-RIVA DI LARGHISSIME INTESE. Quando c'è da salvare i padroni non ci sono differenze, dalla Lega a Sel (riflettessero alcuni operai Ilva, e in particolare l'Usb che ormai ha l'abitudine di chiudere la lotta sempre confidando sulle promesse di Vendola, ieri per il Mof oggi per il licenziamento di Marco Zanframundo ), passando chiaramente per PdL e Pd, si tengono la mano.
"le proposte prevedono che il commissario Ilva abbia nella sua disponibilità anche le aziende controllate, e per quanto riguarda le società correlate, come per Riva Acciai, in caso di sequestro non vengono colpiti i cespiti e il custode si limita a vigilare sul loro utilizzo ai fini dell'attività"
VALE A DIRE: TI SEQUESTRO MA POI I FONDI TE LI RESTITUISCO SUBITO PER CONTINUARE A PRODURRE E A FARE PROFITTI COME PRIMA, E, QUINDI, I SOLDI USCITI DALLA PORTA RIENTRANO DALLA FINESTRA NELLE TASCHE DEI RIVA.
E I MILIARDI DEI RIVA NASCOSTI NEI PARADISI FISCALI, RESTANO INTACCATI.
"Si tratta, come sempre accaduto sul fronte Ilva, di norme retroattive, segno ancora una volta di una politica sempre pronta a parare i colpi della magistratura, nel caso dei sequestri finalizzati a mettere le mani sui soldi risparmiati negli anni dal gruppo Riva, non spendendo le somme necessarie a rendere non più inquinanti gli impianti del siderurgico di Taranto"
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