Dalla sospensione della lotta di quest'estate, fatta sulla base di generici impegni del prefetto, subito dopo smentiti dalla posizione delle ditte subentranti negli appalti Eni che avevano ribadito il loro NO all'assuzione a tempo indeterminato dei 31 lavoratori delle Ditte uscenti De Pasquale e Rendelin, gli operai sono ancora senza lavoro.
Noi denunciamo la responsabilità per questo dei sindacati confederali.
Ora, dopo mesi, si decidono a riprendere la mobilitazione e questa mattina hanno fatto un'assemblea permanente all'interno.
Ma aver sospeso quest'estate la lotta, gli scioperi e i blocchi è stata un messaggio totalmente deleterio, di cui Eni e Ditte subentranti hanno subito approfittato per tirarsi indietro anche da alcuni passi iniziali che avevano dovuto fare a seguito della lotta.
Lo Slai cobas presente in uno degli appalti della Rendelin aveva criticato subito questa sospensione della lotta, questo accettare le sollecitazioni ricattatorie dell'Eni e dello stesso prefetto, quando ancora non vi era nulla di concreto per gli operai.
Lo Slai cobas aveva messo in guardia gli operai che fermare la lotta a metà quando ancora non vi sono risultati certi, significa aver sprecato giorni di sciopero.
Purtroppo gli operai hanno dovuto sperimentare sulla propria pelle tutto questo.
Sarà un caso, ma l'unico appalto in cui nel passaggio di ditte non vi è stato alcun licenziamento è stato quello in cui vi sono operai dello Slai cobas.
Ora se la mobilitazione viene ripresa, invitiamo gli operai a non fermarsi se non quando vengano assunti a Tempo Indeterminato dalle nuove ditte.
Lo slai cobas per il sindacato di classe dell'appalto Eni sarà come sempre alloro fianco.
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