giovedì 3 ottobre 2013

Chiudere i "giochi d'azzardo" ma aprire la "case chiuse". A Martina Franca ci sono le indecenti donne istituzionali del PD che sono un offesa per la maggiorparte delle donne

Case chiuse, gioco d’azzardo: Balsamo-PD, firmare



Di seguito un comunicato diffuso dalla consigliera comunale Magda Balsamo:
Da qualche giorno sono disponibili presso l’Ufficio Elettorale del Comune di Martina Franca i moduli per la raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare “Disposizioni per il divieto del gioco d’azzardo” (scadenza 14 ottobre) e sulla richiesta di referendum circa “L’abrogazione parziale della Legge Merlin” (scadenza 16 ottobre)...

... Un’altra questione, promossa da numerosi Comuni del nord Italia, riguarda l’abrogazione parziale della legge Merlin, ossia la Legge che nel 1958 ordinava la chiusura delle case di tolleranza, l’abolizione della regolamentazione della prostituzione e l’introduzione di una serie di reati connessi allo sfruttamento della prostituzione altrui. Questa legge oggi è anacronistica e particolarmente incompleta: condanna lo sfruttamento della prostituzione ma la prostituzione in se è legale. Se è legale, perché non una regolamentazione?
Pertanto con quest’altra iniziativa popolare si potrà innanzitutto disciplinare il fenomeno e dunque eliminare la prostituzione dalle strade (diverse sono le prostitute che si vedono sulle strade della nostra provincia), ripristinando le case di tolleranza e soprattutto garantendo a queste persone maggiori controlli e sicurezza.
Un così delicato tema purtroppo è spesso ostacolato da bigottismo e moralismo ipocrita e talvolta si nega persino l’esistenza di un così arcaico e diffuso fenomeno nella nostra città...."

Ora anche il Pd, unendosi ai sindaci leghisti e del PdL (anche sulla pelle delle donne si fanno le "larghe intese" sta portando avanti la richiesta di abrogazione della legge Merlin. 

E' portata avanti chiaramente come una crociata, all'insegna di "via le prostitute dalle strade", "per il decoro delle città", ecc., volta non certo a difendere i diritti delle prostitute ma a togliere dalla vista degli ipocriti "benpensanti", delle famiglie "oneste" con mariti e padri "integerrimi" - i primi in realtà ad andare dalle prostitute - le donne che, spesso sempre più immigrate, sono per le strade, per affermare la loro "civiltà" fatta di perbenismo apparente e aberrazione sostanziale. Ma anche per un ragione molto più prosaica ma che tocca il "cuore" dei sindaci: incamerare soldi per i bilanci comunali.

La più grande ipocrisia e falsità, comune anche a esponenti di altri partiti e aree politiche del centrosinistra, è quella di presentare la riapertura delle case chiuse come favorevole alle prostitute per liberarle dai loro sfruttatori e per poter beneficiare di un controllo medico-sanitario. 

Tutta la realtà passata, ma anche quella recente, visto che non sono autorizzate ma le "case chiuse" di fatto ci sono, dimostra quanto invece c'è di sfruttamento, fino a forme di schiavismo delle donne. Le case sono "chiuse" per le donne, sequestrate al loro interno, costrette anche lì a pagare i magnacci legalizzati (anzi se per strada si può nascondere qualche soldo, nelle 'case chiuse' è tutto "contabilizzato), costrette a "ritmi di lavoro" perchè più clienti più soldi per i tenutari delle 'case chiuse', senza possibilità qualche volta di dire di 'NO' a clienti violenti; per non parlare della "sicurezza sanitaria", che diventa un ulteriore vessazione, oppressione per le donne, mentre nessun controllo viene richiesto ai "clienti". 


INVITIAMO SOPRATTUTTO LE DONNE DI MARTINA FRANCA A NON ANDARE A FIRMARE! E A FAR SALTARE QUESTA SQUALLIDA IPOCRISIA

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