ROMA
– Primi effetti dello "shutdown" Usa anche in Italia, dove alcuni
tecnici americani che si trovavano nella base della Marina di
Grottaglie, che dovrà ospitare parte degli aerei F-35 ordinati
dall’Italia, sono stati richiamati in patria alcuni giorni fa. Lo
afferma il sito specializzato analisidifesa.it, secondo cui il blocco
delle attività statali americane è destinato ad incidere sul programma
del cacciabombardiere, anche oltre Atlantico. "Un primo effetto – sottolinea Silvio Lora Lamia, per Analisidifesa – si è già avuto anche da noi. La decina di tecnici americani appena giunti in Italia per discutere assieme ai nostri responsabili militari e industriali gli interventi infrastrutturali necessari ad adattare la base aerea pugliese di Grottaglie all’F-35, sono subito stati richiamati negli Stati Uniti, con ordine fatto loro pervenire nella tarda serata di venerdì 4 ottobre". Analisidifesa ricorda che la base di Grottaglie della Marina Militare, "già oggetto dei primi preparativi dal 2010, dovrà accogliere a partire dal 2017 i primi dei 30 esemplari della versione 'Stovl' del caccia statunitense destinati per metà all’Aviazione navale e per metà all’Aeronautica. Quest’ultima teme di dovervi rinunciare a causa delle ristrettezze di bilancio, ma non perde la speranza di poterli rimpiazzare con un maggior numero di F-35A a decollo convenzionale, che costano meno. Da parte sua di recente la Marina ha stimato il raggiungimento della iniziale capacità operativa dei propri aerei intorno al 2023". |
mercoledì 9 ottobre 2013
F 35 a Grottaglie, un progetto in corso nel silenzio-assenso delle amministrazioni della Puglia, di Taranto e Grottaglie e sulla pelle delle popolazioni
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