domenica 6 settembre 2020

AM - La Uilm indice lo stato di agitazione - Necessari ora non "proclami indignati" ma assemblee in fabbrica per approvare la piattaforma operaia e proclamare scioperi e azioni di lotta prolungate e incisive

Lo Slai cobas chiama gli operai e i delegati a portare avanti questa piattaforma alternativa:

- stop alla cassintegrazione covid - rientro dei cassintegrati 

- cassintegrazione ordinaria al 100% 
- riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga
- prepensionamenti come risarcimento ai lavoratori per amianto, attacco alla salute e perchè 25 anni bastano in una fabbrica siderurgica

- per la sicurezza: postazione Ispettiva permanente in fabbrica, per un piano di manutenzione generale degli impianti.
- Diciamo sì a tutti i piani di ambientalizzazione della fabbrica e alle ipotesi di nuove teconologie per ridurre le fonti inquinanti all’interno, ma tutto questo con gli operai in fabbrica, col controllo operaio.


Dal Comunicato delle Rsu e Rls Uilm:
"Il limite è stato superato! A questa azienda gli è permesso di tutto. Come si può rimanere indifferenti nonostante le discriminazioni perpetrate ai danni di migliaia di lavoratori diretti e indiretti. Chi sta coprendo i nostri torturatori? Siamo stanchi delle promesse elettorali permanenti, delle speculazioni sul malessere delle persone, delle promesse inattuabili. Il clima in fabbrica è rovente la pazienza è terminata, regna sovrana la confusione, ma i problemi oggi non sono quelli di sempre, ad aggravare la già pericolosa condizione è l’incuria in cui versano gli impianti. Gli ultimi incidenti accaduti in fabbrica e precisamente in Acciaieria 2, sono la dimostrazione di una fabbrica al collasso abbandonata a se stessa e senza manutenzione...
Ad oggi le nostre denunce e le molteplici segnalazioni rimangono inevase, segno di uno Stato ridicolo che continua a essere preso in giro da una multinazionale che si è rivelata non solo inadempiente ma scorretta. Ci definiscono strategici, ma poi la realtà parla di 5000 persone in cassa integrazione. Sostengono di avere rapporti serrati con i sindacati, ma la realtà è che agiscono in maniera unilaterale. Parlano di sicurezza, ma la realtà è completamente diversa, basta vedere le continue denunce di nearmiss, e la mancanza di manutenzione. I lavoratori Arcelormittal Taranto non ne possono più, diciamo basta a gran voce e invochiamo il rapido intervento di chi ha la responsabilità di garantire la sicurezza...
Governo, Politica e Istituzioni devono fare chiarezza subito e dirci in che direzione stiamo andando, ricordandovi che in caso di incidente rilevante vi riterremo colpevoli di condotta omissiva e commissiva di tale atteggiamento. In attesa di definire azioni di lotta più concrete e condivise con i lavoratori proclamiamo lo stato di agitazione di tutto il personale Arcelormittal Taranto”.

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