Nell'assemblea tenutasi ieri sera nella sede dello Slai cobas, le lavoratrici e lavoratori operanti nelle pulizie e ausiliariato negli asili comunali di Taranto, in lotta per l'aumento delle ore di lavoro subito, il riconoscimento contrattuale dell'attività di ausiliariato e oggi per la difesa della salute a fronte della mancanza di tutte le protezioni necessarie anti covid sui posti di lavoro, hanno espresso la loro totale contrarietà alla chiusura, in funzione della privatizzazione dei due asili nido "Arcobaleno" e "Mimose".
Questa privatizzazione introdurrebbe nella gestione degli asili la logica del profitto dei privati, con il rischio di abbassamento dei costi necessari per il personale e per l'attività e di contro l'innalzamento delle rette per i bambini, aggravando una situazione già pesante per le famiglie.
Nello stesso tempo questa situazione rischia di peggiorare la condizione già precaria e miserrima delle lavoratrici delle pulizie e ausiliariato.
Ieri, primo giorno di lavoro, le lavoratrici che prima operavano nei due asili chiusi sono state divise e trasferite negli altri asili comunali, con disagio per loro che da anni lavoravano nelle due strutture e con disagio anche per le altre lavoratrici che, alla faccia delle misure di distanziamento anti covid, ora si trovano a lavorare in più persone in spazi ristretti.
Le lavoratrici slai cobas appoggiano la protesta dei genitori del comitato, a cui esprimono la loro solidarietà.
Queste lavoratrici sanno bene sulla propria pelle che significa la gestione da parte di ditte private, che hanno inevitabilmente una logica di riduzione dei costi (su materiali, prodotti, attrezzature, Dpi idonei, ecc.) e di profitto, scaricando il massimo ribasso, nelle offerte per ottenere l'appalto, sulle condizioni contrattuali e i diritti dei lavoratori (come sta accadendo nel nuovo appalto in cui le ditte risultanti ai primi posti hanno fatto offerte addirittura al 99 - 95% di ribasso - Chi lo pagherebbe? Domanda evidentemente retorica).
Per questo le lavoratrici e lavoratori slai cobas hanno avviato una vertenza col Comune per la internalizzazione delle attività lavorative delle pulizie e ausiliariato, perchè queste attività siano, come lo sono, considerate strutturali e fondamentali nella gestione degli asili nido e non possono avera logiche diverse dal garantire un servizio pubblico all'altezza delle necessità.
Per questo le lavoratrici sono in prima fila nell'opporsi a questa politica antisociale dell'amministrazione comunale che invece di internalizzare tutte le attività, vuole procedere addiritura a consegnare gli asili ai privati.
Questo non deve passare e occorre unire le forze.
Il Comunicato del Comitato " "Io Amo gli asili nido di Taranto"
Da La Ringhiera
No all’affidamento di due asili comunali, il comitato: il 16 settembre manifestazione a Taranto
Il loro NO viene ribadito anche stasera, in una nota giunta poco fa in redazione. Dicono NO alla gestione privata di due degli otto asili comunali. Ne respingono da mesi motivazioni, criteri e spiegazione (affidamento temporaneo, nelle more del concorso per l’assunzione di nuovo personale). E da mesi sostengono sì l’Amministrazione nella volontà di rimpinguare la truppa delle educatrici ma al tempo stesso ritengono, e con decisione, che intanto si possa comunque procedere con la gestione pubblica di tutti gli assili che, ribadiamolo, sono da decenni il fiore all’occhiello dei servizi comunali di Taranto. Sono gli aderenti al Comitato Io Amo gli Asili nido di Taranto. Dicono NO alla “privatizzazione” di due plessi.
“Abbiamo purtroppo appreso che il Comune sta procedendo con iniziative concrete nel percorso di privatizzazione di 2 asili nido comunali – sostengono dal Comitato in una lunga articolata nota a firma di Gabriella D’Amore, Sara Mastrobuono, Francesco Settembre e Luca Delton – in mancanza ancora della pubblicazione del bando per l’affidamento a terzi, e sapendo quanto siano lunghi in genere certi percorsi burocratici, temiamo questo significhi la chiusura, almeno per la gran parte di questo nuovo anno educativo, di quelle due strutture, e certamente il disagio per le bambine, i bambini e le famiglie che verranno costretti a cambiare il nido che avevano scelto”. Questo dunque il timore del Comitato. “Nel provvedimento di Giunta del 19 marzo per l’affidamento a terzi, infatti, era scritto che avrebbe avuto la durata di un solo anno, in attesa dell’espletamento del concorso (bandito nello stesso mese) per le nuove educatrici necessarie”. Il comitato tra le altre cose si chiede perchè “l’Amministrazione non abbia aperto ancora ad oggi (1 settembre) il bando per le nuove iscrizioni e neanche quello per la formazione di una nuova graduatoria delle supplenze per le educatrici… Pensiamo che in questo momento, così delicato e difficile per le famiglie, ci sia bisogno di rafforzare i servizi comunali per l’infanzia di cui la città storicamente (fra le poche del mezzogiorno) dispone”.
Il Comitato sostiene inoltre che l’affidamento temporaneo a terzi della gestione di due asili debba passare anche da un confronto in Consiglio comunale e in sede sindacale. “Non sono state ascoltate le istanze del nostro comitato – scrivono intanto nel loro documento – E neanche prese minimamente in considerazione le proposte, presentate da Gennaio, per fronteggiare l’emergenza che si sarebbe presentata nel servizio, data la drammatica contrazione di personale che sarebbe avvenuta per i pensionamenti previsti in quota 100. Noi continuiamo a pensare che le bambine e i bambini abbiano il diritto di ritrovare, il giorno della ripresa, il nido e le educatrici che avevano lasciato bruscamente a marzo a causa del lockdown. Soluzioni alternative alla privatizzazione, in attesa dei concorsi, ci sarebbero…”. Il Comitato annuncia una manifestazione per il prossimo 16 settembre alle ore 16.30 in piazza Castello. “Invitiamo tutte le forze (organizzate e non), le associazioni, gli innamorati dei nidi a comunali a dare la loro adesione sulla nostra pagina fb” si legge infine nella nota sottoscritta per il Comitato daGabriella D’Amore, Sara Mastrobuono, Francesco Settembre e Luca Delton
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