Da Il Quotidano - In 72 ore sono stati eseguiti 412 tamponi e sono almeno 108 i positivi,
ma il numero è destinato a salire. Il focolaio generato dall'azienda di
ortofrutta Sop di Polignano
assume, con il passare delle ore, dimensioni sempre più importanti e
preoccupa tre province, Taranto, Bari e Brindisi. La Procura di Bari ha
aperto un'inchiesta che è alle battute iniziali, ieri c'è stata una
ispezione congiunta tra azienda, operatori Spesal e personale Sian
(competente nella sicurezza dei prodotti alimentari) per verificare il
rispetto delle norme anti contagio. Parallelamente prosegue lo screening
di massa svolto dalle Asl, l'attività sta riguardano non solo i
dipendenti della azienda, ma l'intera comunità di Polignano e degli
altri comuni coinvolti, circa una ventina...
Ieri a Polignano sono stati raddoppiati i presidi per i test con
l'installazione di un container attrezzato ad ambulatorio al quale
possono accedere soltanto i contatti stretti dei dipendenti dell'azienda
interessata dai contagi. Per dare sostegno agli operatori impegnati
nella esecuzione dei test, è stato trasferito anche personale
infermieristico dall'ospedale di Monopoli.
Le procedure di sorveglianza epidemiologica proseguono senza sosta e si
allargheranno anche al personale impegnato all'esterno dello
stabilimento nella attività di raccolta...
Mercati sospesi e divieto di frequentare luoghi affollati. Sono alcuni
effetti della diffusione del coronavirus in provincia di Taranto. Due
focolai attivi (un terzo, nella grande industria, sembra essere
scongiurato): quello della Rsa Villa Genusia di Ginosa
e l'altra fonte di contagio scoppiata nell'azienda ortofrutticola di
Polignano a Mare dove lavorano più di trecento residenti nei comuni del
versante orientale della provincia di Taranto.
A San Marzano... una dei sette
dipendenti della Sop contagiati prima di essere sottoposta a test
ha partecipato ad una festa di compleanno... I primi test
saranno fatti su 350 potenziali infetti a cui si sommeranno i congiunti e
i contatti stretti di chi risulterà positivo...
Il
direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Asl tarantina, Michele
Conversano, non si fa cogliere impreparato dall'emergenza focolai. «Ce
lo aspettavamo ma non siamo stati colti impreparati». «Si può
tranquillizzare la popolazione di Taranto e provincia perché vengono
monitorati tutti i possibili focolai, rintracciando i contatti stretti
dei casi positivi, predisponendone l'isolamento domiciliare fiduciario e
l'esecuzione del tampone naso-faringeo».
Il nucleo più grosso di potenziali
contagiati alla «Sop», risiede a Grottaglie dove abitano 300 dipendenti
dell’azienda agroalimentare di Polignano a Mare.
Per questo da domenica prossima
della città delle ceramiche sarà pronta nel palazzetto dello sport
«Campus Campitelli» una postazione mobile per il prelievo del tampone
orofaringeo. Si tratta di parenti
o persone che hanno avuto contatto diretto con i positivi accertati. Il
sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, ha firmato ieri un’ordinanza
«contingibile e urgente per la tutela sanitaria» che sospende il mercato
settimanale in programma oggi e impone delle restrizioni su alcune
attività sportive e ludiche e anticipa l’orario di chiusura dei locali
pubblici. Il provvedimento pubblicato dopo la riunione del Coc (Centro
operativo comunale), a cui ha preso parte un rappresentante Asl, prevede
la chiusura precauzionale di tutte le attività sportive e ludiche sul
territorio del Comune di Grottaglie svolte sia al chiuso che all’aperto,
compresi i centri estivi; i gestori delle strutture sociosanitarie, dei
servizi educativi per l’infanzia e comunità alloggio presenti sul
territorio, dovranno consentire l’ingresso ai soli fruitori del servizio
con scrupolose misure di contingentamento. L’ingresso nelle due piazze
più frequentate della città, Piazza Mercato e di Via Campitelli, sarà
consentito solo ad un massimo di trenta persone per volta. Tutte le
attività per la somministrazione di alimenti e bevande, infine devono
chiudere entro le 0.30...
MA ANCHE ALL'ILVA DI TARANTO:
Sarebbe stato circoscritto, invece, un terzo possibile focolaio che avrebbe interessato l'ex Ilva
di Taranto sinora toccata solo marginalmente dal virus. L'allarme era
partito dalla notizia di un lavoratore non residente in Puglia
dipendente di una ditta esterna ad ArcelorMittal risultato positivo dopo
aver lavorato per soli tre giorni nello stabilimento. Seguendo la
catena dei contagi, gli specialisti del Dipartimento di prevenzione
hanno individuato altri 14 operai che avevano avuto contatti con il
trasfertista tutti sottoposti a tampone. Dodici sono già risultati
negativi e sugli atri due si attende l'esito del primo tampone
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