Il processo Ilva "Ambiente svenduto" è ripartito il 3 settembre e
si stanno sentendo i testi degli avvocati degli imputati (capi,
ingegneri, tecnici, ecc.) che naturalmente dicono che tutto andava
bene in Ilva.
Alcune udienze sono
interessanti per acquisire notizie, altre no.
Quando si passerà alle dichiarazioni degli avvocati delle nostre parti civili lo Slai cobas organizzerà una presenza
collettiva.
Una delle testimonianze di questa settimana di un ingegnere, tale Nano, ha teso con slide a minimizzare l'effetto inquinante delle emissioni, delle polveri dell'Ilva - dicendo per esempio che non vi è sovrapponibilità tra il profilo riscontrato alle scuole dei Tamburi e profilo cockeria - , e comunque ha continuamente sostenuto che l'Ilva non era la fonte unica delle emissioni - e sempre parlando dei Tamburi ha detto che poichè nel quartiere vi sarebbero stati valori più alti della cokeria, questo vorrebbe dire che l'inquinamento è determinato da altre fonti emissive.
Anche le polveri al cimitero San Brunone - secondo questo "esperto" ingegnere - non sarebbe verificato che provengono solo dall'Ilva.
Un altro passaggio è, si può, dire esilarante:
Siccome per l'adozione delle Bat - interventi tecnologici più afficaci per la tutela ambientale - le disposizioni date dalla UE nel 2012 dicevano che dovevano essere applicati entro 4 anni, allora vuol dire che le emissioni esistenti prima erano autorizzate perchè non danneggiavano, o comunque pur essendo classificate come "cancerogene" non superavano il limite fino ad allora consentito...
Purtroppo l'opposizione a questo andazzo, che viene fatta per la parte civile, da avvocati del Codacons, non va bene.
Invece di inchiodare i testi nel merito, per contestare le cose che dicono, si attestano su domande e contestazioni generali e generiche, che sono facilmente eccepite dagli avvocati degli impoutati e dagli stessi testi.
Per cui questi interventi non servono, se non ad un'autopropaganda.
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