giovedì 24 settembre 2020

Aria fritta a Roma... E i sindacati confederali e usb la respirano - Concentriamoci sulla piattaforma alternativa per sviluppare una lotta vera

- stop alla cassintegrazione covid - rientro dei cassintegrati - cassintegrazione ordinaria al 100

- riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga

- prepensionamenti come risarcimento ai lavoratori per amianto, attacco alla salute e perchè 25 anni bastano in una fabbrica siderurgica

- Diciamo sì a tutti i piani di ambientalizzazione della fabbrica e alle ipotesi di nuove teconologie per ridurre le fonti inquinanti all’interno, ma tutto questo con gli operai in fabbrica, col controllo operaio, e la presenza in fabbrica di una postazione Ispettiva permanente.

Slai cobas per il sindacato di classe - via Livio Andronico 47 Taranto 3475301704 slaicobasta@gmail.com - tarantocontro.blogspot.com

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 corriere di taranto






E’ durato oltre tre ore, presso il salone degli Arazzi della sede di via Veneto a Roma, l’incontro odierno tra il ministro dello sviluppo economico Patuanelli e le organizzazioni sindacali, per confrontarsi in merito alla difficile fase che attraversa lo stabilimento siderurgico di Taranto, sia per le problematiche relative alla sicurezza che per le questioni sociale e ambientale.

“Un incontro serrato, durato circa 3 ore, che ha prodotto un primo risultato. A partire da domani alle ore 12 in cui ci sarà un primo confronto con i vertici di ArcelorMittal, ulteriori incontri. Il successivo appuntamento, previsto per lunedì 28 settembre, è destinato ad affrontere la complessa vertenza Ilva, a partire dal futuro del gruppo, con la presenza anche di Invitalia” si legge in una nota congiunta di Fim, Fiom, Uilm ed Usb di Taranto che hanno seguito in streaming l’incontro romano a cui hanno preso parte fisicamente i segretari nazionali Gianni Venturi per la Fiom, Valerio D’Alò per la Fim e Guglielmo Gambardella per la Uilm.

Inoltre, nei prossimi giorni “saranno programmati ulteriori incontri monotematici a partire dalla questione della sicurezza, dell’occupazione, dell’appalto e del salario dei lavoratori. Il ministro ha ribadito con fermezza che nessun piano industriale, che prevede la partecipazione dello Stato,  potrà prevedere un solo licenziamento a partire dai lavoratori di Ilva in as“.

Infine, Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno dichiarato “ai commissari straordinari e al ministro Patuanelli la necessità di fermare la fabbrica per le scarse condizioni di sicurezza legate ai mancanti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Per tali ragioni è momentaneamente sospeso lo sciopero proclamato per domani, giovedì 24 settembre”.

(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2020/09/22/ex-ilva-sindacati-da-patuanelli-sara-un-vertice-inutile/)

“Abbiamo chiesto al Governo che a partire dall’emergenza Taranto si determini una svolta per quanto concerne il confronto sugli aspetti societari e industriali del gruppo Arcelor Mittal in Italia”. Così il segretario nazionale della Fiom, Gianni Venturi, al termine del tavolo ai giornalisti presenti all’esterno della sede del MiSE. “Lunedì incontro tecnico sulle manutenzione e dal primo ottobre si apre un confronto generale sul piano industriale e gli assetti proprietari del gruppo per chiudere presumibilmente la trattativa entro il mese di ottobre“, ha spiega il sindacalista della Fiom. “Piuttosto che continuare a evocare scenari futuribili e contraddittori sulle prospettive dell’ex Ilva è necessario concentrarsi sulle responsabilità del presente, che chiamano in causa il governo e Arcelor Mittal. C’è una situazione – ha continuato – di abbandono degli impianti, con condizioni che mettono a rischio la sicurezza minima di chi lavora in tutti gli stabilimenti del gruppo e, a partire da ciò, è indispensabile recuperare una dimensione che riguarda le strategie industriali e gli assetti proprietari dell’insieme del gruppo”.  “È necessario – ha concluso Venturi – avviare una trattativa vera, che coinvolga governo, azienda, Ilva in as e organizzazioni sindacali. Ed è necessario farlo subito perché se non ci sarà già dalla prossima settimana una virata decisa del confronto, il quadro si farà ancora più complicato”

“Si interrompe il silenzio e questo è positivo, si apre un’interlocuzione sui temi evidenziati, vale a dire manutenzione, sicurezza degli impianti, eccessivo ricorso agli ammortizzatori e mancanza di visione industriale” ha invece dichiarato il segretario nazionale della Fim Cisl, Valerio D’Alò al termine dell’incontro. “Ad inizio ottobre ci dovrebbe essere anche la presentazione del piano e dell’accordo di marzo che ancora non abbiamo conosciuto e che il ministro Patuanelli ha detto anche che può essere migliorabile proprio con la trattativa sindacale”, ha spiega il sindacalista della Fim.

“Il ministro Patuanelli si è impegnato a intervenire su ArcelorMittal Italia affinché ci sia una convocazione a livello locale a strettissimo giro per consentire alle organizzazioni sindacali di esporre tutte le questioni relative alla sicurezza dello stabilimento di Taranto” hanno affermato Guglielmo Gambardella, responsabile siderurgia Uilm Nazionale e Antonio Talò, segretario Uilm Taranto, al termine del tavolo al Mise. “Per quanto riguarda le questioni relative al futuro piano industriale dell’ex Ilva il ministro – hanno spiegato i due sindacalisti – ha già pianificato un primo incontro tecnico per lunedì prossimo in cui saranno presenti organizzazioni sindacali e Invitalia. A questo ne seguiranno altri per tutto il mese di ottobre. Lo sciopero per ora è sospeso, valuteremo eventuali altre iniziative in base all’approccio del governo”.

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