Abbiamo partecipato per tre giorni ad incontri farsa in cui l’azienda
non ha fatto nessun cenno a fermate di impianti e si è ostinata a
perseguire la propria posizione sul ridimensionamento del personale.
Nel tardo pomeriggio, alla vigilia dello sciopero di Fim, Fiom e Uilm
previsto per domani, l’azienda ha comunicato la fermata del Treno Lamiere per la fine della prossima settimana”. E’ quanto rendono noto Fim, Fiom e Uilm di Taranto.
“È evidente che ArcelorMittal prova a creare uno stato di confusione tra i lavoratori e a indebolire lo sciopero dei sindacati confederali e il governo, quest’ultimo complice del clima di incertezza che vivono i lavoratori e la città, non fa nulla per impedire una situazione che rischia seriamente di diventare esplosiva – avvertono i sindacati -. Non bisogna cedere alle provocazioni della multinazionale e domani saremo in sciopero per impedire una riorganizzazione del reparto in questione”.
Si è concluso oggi l’iter previsto dalla procedura di raffreddamento in occasione dello sciopero indetto da Fim, Fiom e Uilm in merito alle razionalizzazioni intervenute in occasione della ripartenza del Pla/2 e Laf.
“La multinazionale, anche nell’incontro odierno, ha mostrato il suo vero volto, quello di un’azienda predatrice
e incapace di avere relazioni industriali continuando a non affrontare
nel merito le questioni poste dalle Organizzazioni sindacali. Arcelor
Mittal continua, pertanto, ad essere un interlocutore poco credibile che
intende gestire questa fase di incertezza con una razionalizzazione del personale, tagli sulle manutenzioni, ai dispositivi di protezione individuale come nel caso delle assenza di tute da lavoro in stabilimento, dumping contrattuale e l’annoso problema legato all’incertezza per i lavoratori dell’appalto“. E’ quanto affermano in una nota il Coordinatore Fiom Cgil Francesco Brigati e le Rsu Fiom Cgil Ignazio De Giorgio e Giuseppe D’Ambrosio.
“L’incontro odierno è stata l’ennesima dimostrazione del fatto che
non esistono relazioni industriali e, pertanto, come Fiom Cgil,
unitamente a Fim e Uilm, proseguiremo nelle mobilitazioni a partire dai due scioperi previsti per venerdì e lunedì prossimi. ArcelorMittal non ha nessuna intenzione
di investire su Taranto e lo stato di abbandono della fabbrica,
l’utilizzo massiccio della Cassa integrazione e i mancati investimenti
sulla manutenzione ordinaria e straordinaria sono un chiaro segnale –
proseguono dalla Fiom Cgil -. Bisogna costruire un fronte comune in città che parli di ambiente, salute e lavoro che si intrecci con le esigenze di un territorio stanco di attendere un tele cambiamento.
Accogliamo positivamente la solidarietà mostrata ai lavoratori del
primo cittadino di Taranto che va nella direzione di mettere insieme le
diversità per uscire da una vertenza che dura ormai da troppi anni. Il tempo è scaduto da tempo e il governo la smetta di rincorrere la multinazionale. Bisogna fare presto”, concludono dalla Fiom Cgil di Taranto.
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