In questo modo le ditte speravano di ottenere l'appalto per poi recuperare l'incredibile ribasso scaricando sulle lavoratrici, con attacco ai diritti contrattuali, retributivi, alle condizioni di lavoro; ma anche sul servizio ai bambini, con materiali scadenti e forse anche nocivi.
Questa truffa sarebbe andata avanti se lo slai cobas sc e le lavoratrici degli asili non avessero detto NO! Queste ditte non possono passare e non passeranno!
Questo ha "convinto" il Comune a rivedere le condizioni delle 2 ditte, con la conseguenza di escluderle dall'appalto.
Solo lo Slai cobas ha impedito questa vergogna e attacco alle lavoratrici e ha dimostrato che con la lotta si possono e si devono strappare risultati e vincere.
Dagli altri sindacati presenti negli asili, invece, silenzio.
Ora, probabilmente dal 1° ottobre, inizierà il nuovo appalto agli asili.
Noi vogliamo che sia l'ultimo, perchè è giusta, legittima e necessaria la internalizzazione del servizio e quindi dei lavoratori, per far fuori ogni logica del profitto in un servizio così essenziale come questo negli asili.
Su questo appalto, però, vogliamo dalla ditta molti cambiamenti, dal primo giorno, e chiamiamo il Comune a controllare realmente:
- vogliamo il riconoscimento normativo e retributivo dell'ausiliariato;
- vogliamo che le sostituzioni siano al 100% dell'orario;
- vogliamo il rinnovo totale delle attrezzature con cui lavoriamo: ancora con straccio e mazza, costrette anche a piegarci per terra;
- vogliamo che uno dei due mesi estivi di "sospensione del lavoro e della retribuzione" sia invece occupato con lavori straordinari;
- vogliamo la formazione per la nuova organizzazione del lavoro anti covid e chiaramente tutti i Dpi necessari.
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