venerdì 11 settembre 2020

AM - Questa mattina alle portinerie - prossima settimana iniziativa dello Slai cobas in funzione delle assemblee

Le assemblee che dovrebbero tenersi nei prossimi giorni in fabbrica - come annunciato dalle RSU - non devono essere "normali assemblee", in cui parlano gli stessi, qualche denuncia un pò più forte, ma poi non sono gli operai come realtà collettiva a poter decidere; e le assemblee così finiscono come sono cominciate, in cui vanno avanti solo le proposte dei vertici sindacali, che finora non hanno alcuna possibilità di rovesciare una situazione grave, confusa e bloccata.

Occorrono "assemblee di guerra", in cui gli operai impongano, sia con gli interventi, sia soprattutto la protesta e l'azione durante l'assemblea, un'altra via: una piattaforma operaia e una lotta prolungata che vada fino in fondo.

Basta coi Tavoli in Prefettura - come hanno chiesto per l'ennesima volta le Rsu Fim, Fiom, Uilm; senza scioperi e proteste i Tavoli sono solo una presa in giro. Nessuna illusione sul governo, sul battere Mittal con espedienti legali. L'unica "legalità" che questo Stato, governi riconoscono è quella di salvaguardare i profitti dei padroni, a cui si dà tanto - vedi le centinaia di milioni per l'entrata di Invitalia nella società con AM - mentre non si fa nulla per difendere gli interessi operai.

Bisogna subito cambiare strada, imporre con scioperi e lotte prolungate che "fanno male" la piattaforma operaia.

Per questo, la prossima settimana lo Slai cobas sc raccoglierà le firme alle portinerie - a partire dalla A martedì prossimo - per questa piattaforma:

 - stop alla cassintegrazione covid - rientro dei cassintegrati - cassintegrazione ordinaria al 100% - riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga
- prepensionamenti come risarcimento ai lavoratori per amianto, attacco alla salute e perchè 25 anni bastano in una fabbrica siderurgica
- sì a tutti i piani di ambientalizzazione della fabbrica e alle ipotesi di nuove teconologie per ridurre le fonti inquinanti all’interno, ma tutto questo con gli operai in fabbrica, col controllo operaio, e la presenza in fabbrica di una postazione Ispettiva permanente.


Stamattina alle portinerie dell'Ilva
PS. Chi fa solo denunce e dice solo: Mittal se ne deve andare, come fa l'Usb, non chiama i lavoratori a nessuna lotta seria per strappare ora a padroni e governo risultati immediati, ma illude i lavoratori sia che il governo mandi via Mittal, cosa che nè Conte, nè Patuanelli, nè Gualtieri vogliono, e, comunque se non è Mittal è un altro capitalista; sia che una gestione pubblica della fabbrica non avrebbe gli stessi problemi di migliaia di esuberi e di taglio dei costi, in primis per ambiente, salute e sicurezza.

Così ad una parola d'ordine che può sembrare "forte e risolutiva", ma rinvia solo i problemi, corrisponde il nulla di richieste e proposte di lotta serie (o meglio, corrispondono i "festival", con tanto di politici, sottosegretari a farsi propaganda elettorale)


 

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