Occorrono "assemblee di guerra", in cui gli operai impongano, sia con gli interventi, sia soprattutto la protesta e l'azione durante l'assemblea, un'altra via: una piattaforma operaia e una lotta prolungata che vada fino in fondo.
Basta coi Tavoli in Prefettura - come hanno chiesto per l'ennesima volta le Rsu Fim, Fiom, Uilm; senza scioperi e proteste i Tavoli sono solo una presa in giro. Nessuna illusione sul governo, sul battere Mittal con espedienti legali. L'unica "legalità" che questo Stato, governi riconoscono è quella di salvaguardare i profitti dei padroni, a cui si dà tanto - vedi le centinaia di milioni per l'entrata di Invitalia nella società con AM - mentre non si fa nulla per difendere gli interessi operai.
Bisogna subito cambiare strada, imporre con scioperi e lotte prolungate che "fanno male" la piattaforma operaia.
Per questo, la prossima settimana lo Slai cobas sc raccoglierà le firme alle portinerie - a partire dalla A martedì prossimo - per questa piattaforma:
- stop alla cassintegrazione covid - rientro dei cassintegrati - cassintegrazione ordinaria al 100% - riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga
- prepensionamenti come risarcimento ai lavoratori per amianto, attacco alla salute e perchè 25 anni bastano in una fabbrica siderurgica
- sì a tutti i piani di ambientalizzazione della fabbrica e alle ipotesi di nuove teconologie per ridurre le fonti inquinanti all’interno, ma tutto questo con gli operai in fabbrica, col controllo operaio, e la presenza in fabbrica di una postazione Ispettiva permanente.
Stamattina alle portinerie dell'Ilva |
Così ad una parola d'ordine che può sembrare "forte e risolutiva", ma rinvia solo i problemi, corrisponde il nulla di richieste e proposte di lotta serie (o meglio, corrispondono i "festival", con tanto di politici, sottosegretari a farsi propaganda elettorale)
Nessun commento:
Posta un commento