sabato 17 settembre 2016

Ilva la vergognosa e indecente spiegazione dei padroni sulle cause della morte del giovane operaio, ennesima morte per il profitto dei padroni

(Da un comunicato dello Slai cobas: Una situazione grave che prima o poi avrebbe portato a un infortunio)
...Nei giorni scorsi vi è stata una denuncia pubblica, riportata dai giornali locali, da parte dell'Usb dell'Ilva, a cui poi è si aggiunta la denuncia anche di Rsu dei sindacati confederali, sul fatto che da tempo all'Ilva c'è una situazione scandalosa e pericolosa per la sicurezza e la salute degli operai, in cui insieme alla mancanza di tanti attrezzi, pezzi di ricambio necessari per lavorare, mancano anche i minimi Dispositivi di Protezione Individuali (Dpi).
Queste denuncie sono realissime, da tempo all'Ilva c'è una situazione in cui ogni giorno gli operai rischiano.
LE RSU HANNO PER LEGGE TUTTO IL DIRITTO-DOVERE DI ANDARE OLTRE LA DENUNCIA
La fornitura e l'uso dei Dpi sono esplicitamente previsti nel TU 81/08: "...attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo (art.74 comma 1 Titolo III del D.Lgs.81/08)". Questi sono obbligatori!.

Se le Rsu Usb e confederali  non si assumono le loro responsabilità, che ci stanno a fare?!
poi ci vogliono scioperi a oltranza e non fermi di poche ore.

Allora, che siano gli operai ad autotutelarsi. A fermarsi a fronte di pericoli concreti per la loro sicurezza. Lo Slai cobas sarà al loro fianco!

(da la Ringhiera)
La ricostruzione ufficiale della tragedia di stamane, resa dall’Ilva
Un nastro trasportatore, non si sa per quale forza materiale o sovrannaturale, fermato per rendere in sicurezza le operazioni di manutenzione (c’era stato un danno)

E’ quanto scrive l’azienda nel documento appena giunto in redazione:
“Nella mattinata di oggi, intorno alle 7, durante le attività di ripristino di un nastro trasportatore esterno all’altoforno 4, si è verificato un incidente che ha coinvolto Giacomo Campo, 25 anni, dipendente della ditta esterna Steel Service.
Il nastro, risultato danneggiato a seguito di un taglio longitudinale, era stato fermato nella notte per consentire l’intervento di riparazione.
Come da procedura aziendale, il nastro è stato preventivamente messo in sicurezza ed è stato privato di alimentazione elettrica. Nonostante l’applicazione di tutte le misure di sicurezza, durante le attività di rimozione del materiale ferroso che si era depositato sul rullo di invio, effettuate dall’operatore con un tubo aspirante, il nastro si è attivato e lo ha trascinato.
Attualmente sono incorso accertamenti per approfondire le cause dell’incidente.
L’azienda esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Giacomo Campo e a tutti i suoi cari”.

USB ATTACCA: Non è stata una fatalità!
Secondo Francesco Rizzo, USB Taranto, “l’incidente di questa mattina presso lo stock house quattro dell’afo quattro non è una fatalità. È stata una vera e propria mancanza di rispetto delle regole della sicurezza”. Secondo Usb  si sarebbe dovuto “aspettare l’arrivo dei mezzi per la messa in sicurezza del tamburo. Tutto era fermo e spento ma si è deciso di iniziare con mezz’ora di anticipo. Questo per sottolineare ancora una volta come nell’Ilva di Taranto manchino regole e rispetto sulla sicurezza. Accuse gravissime sulle quali siamo certi la Procura verificherà e approfondirà"

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