(dal Corriere di Taranto) - E’ stata resa nota soltanto qualche giorno fa la relazione trimestrale dei Commissari straordinari dell’Ilva relativa al periodo 1 luglio – 30 settembre 2017, inviata al MiSe soltanto lo scorso 12 aprile 2018.
La relazione inizia con un ampio riassunto sulla procedura di amministrazione straordinaria che ha riguardato il gruppo Ilva e le sette società controllate dalla società, richiesta dai commissari straordinari al MiSe il 17 febbraio 2015, a cui fa seguito una parte dedicata alle attività della Procedura sullo stato di cessione dei vari asset del gruppo...
Nel documento trova ovviamente spazio anche una parte riassuntiva relativa alle“Principali azioni e misure implementate in relazione alle prescrizioni AIA”, aggiornato sempre al 30 settembre 2017. Dalla quale si evince che sino alla data in questione tra attuazione del Piano Ambientale (919.412mila euro) e attuazione del Piano Rifiuti (49.956mila euro), sono stati spesi complessivamente 968.368mila euro. In relazione a ciò, nella relazione trova spazio anche una parte dedicata ai “Dati sulla qualità dell’aria in prossimità dello stabilimento di Taranto”, dove vengono riportati i grafici dei dati delle centraline elaborati da ARPA Puglia, dal 2011 al settembre 2017, per quanto concerne il Pm10, il Pm2,5 e il Benzo(a)pirene. Grafici dai quali si evidenzia un inquinamento contenuto nei limiti previsti dalla legge, in lenta ma costante diminuzione nel corso del tempo. Il che comunque, come ribadito più volte da ARPA Puglia e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non esclude il rischio cancerogenoper un importante range di popolazione, in particolar modo per chi risiede nelle vicinanze del siderurgico.
Infine, è presente anche una parte relativa alla “Sicurezza sul luogo di lavoro – Infortunistica”, relativamente al periodo compreso tra l’anno 2010 e il settembre 2017. Anche in questo caso, gli infortuni invalidanti e gli infortuni indennizzati e gli indici di gravità, hanno registrato un costante calo, a fronte però di ben sette incidenti mortali dal 2012 a giovedì scorso, con il tragico incidente mortale verificatori al IV sporgente del porto in concessione all’Ilva. Sempre in tema di lavoro, in questa sezione sono presenti le ore di formazione effettuate nei tre stabilimenti principali (Taranto, Genova e Novi Ligure) pari a 46.999 ore svolte. Presenti anche i dati sui partecipanti alle ore di formazione: a tal proposito, in particolar modo in relazione all’incidente mortale di giovedì scorso, l’ennesimo nel variegato e complesso mondo dell’indotto e dell’appalto Ilva, è importante evidenziare la costante diminuzione dell’indice di frequenza delle imprese dell’appalto.
Una parte rilevante del documento di 61 pagine riguarda l’attività corrente dell’impresa, dalla quale si evince un fatturato in crescita anche a fronte di un calo dei volumi di vendita nei primi nove mesi del 2017.. Da quanto relazionato dai commissari straordinari, si evince a fronte di un calo del 5% nelle spedizioni, un aumento dei ricavi “di prodotti finiti dei primi nove mesi del 2017, pari a 2,163 miliardi di euro“, in aumento rispetto agli 1,672 miliardi del medesimo periodo dell’esercizio precedente. Per quanto riguarda lo spedito totale in nove mesi, sino a settembre 2017, è stato pari a 3,819 milioni di tonnellate, contro i 4 milioni di tonnellate del periodo gennaio-settembre 2016. Di questi, 3,441 milioni di tonnellate del totale riguardano i coils, a cui si aggiungono 186mila tonnellate di lamiere, 4mila tonnellate di tubi e 188mila tonnellate di tubi forma.
“Tale effetto è dovuto al proseguimento dell’andamento favorevole dei prezzi di vendita – scrivono i commissari nel documento -. L’Ebitda di Ilva nei primi nove mesi dell’anno è stato negativo di 250 milioni di euro; tale risultato è stato influenzato negativamente dall’aumento del prezzo delle materie prime che in particolare nel secondo trimestre ha registrato una forte crescita, compensando il trend positivo dei prezzi di vendita“. Il momento positivo del mercato si evidenzia anche dalla netta riduzione dei volumi di stock nell’ordine delle 100mila tonnellate nel periodo di riferimento. Le giacenze in magazzino sono infatti scese da 1,063 milioni di tonnellate a 962mila tonnellate.
I commissari straordinari Ilva, confermano inoltre che al 30 settembre scorso, la forza lavoro interna al gruppo è di 13.657 dipendenti, con una riduzione dell’organico di 588unità rispetto al 31 dicembre 2016. A Taranto i dipendenti totali sono 10.913.
Nel periodo riguardante la relazione, a Taranto ci sono stati 2.355 lavoratori in cassa integrazione guadagni.
Da segnalare inoltre, una parte dedicata agli “Accadimenti legali/giudiziari”, nella quale vengono ripercorsi i vari procedimenti ancora in atto e quelli conclusi (tra Milano, Taranto e i vari Tar). Infine, un particolare non proprio dei migliori: gli ‘omissis‘ per quanto riguarda i capitoli relativi a “Aggiornamento procedure di accertamento dello stato passivo del Gruppo”, “Aggiornamento sull’andamento finanziario” e“Andamento economico, patrimoniale e finanziario”. Argomenti sui quali una maggiore chiarezza non farebbe male a nessuno.
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