martedì 29 maggio 2018

Presentazione del libro "legami di ferro" - utile occasione per un approfondimento sull'Ilva/Taranto non usuale

La presentazione del libro di Beatrice Ruscio “legami di ferro” è stata un'occasione ben utilizzata per una riflessione e un dibattito non usuale in città, e invece molto importante se si vuol guardare a fondo e dentro la grande questione Ilva, inquinamento, ecc.
Essa si è aperta con la presentazione dell'autrice e del libro fatta da Alessandro Marescotti che ha messo subito in luce uno degli aspetto principali del lavoro di Ruscio, quello di avere messo in relazione la vicenda dell'Ilva e di Taranto con quello che avviene in un'altra parte del mondo, il Brasile, dove nel cuore dell'Amazzonia nascono centro siderurgici, fonderie che operano un processo di distruzione ambientale e cospargono la terra e il cielo di questi territori di un habitat che uccide e devasta. Nell'appoggio complice dei governi e Stato, nell'inconsapevolezza delle popolazioni del territorio, senza tener conto della resistenza di associazioni ambientaliste e popolari.
Giustamente è stato detto che il merito del libro è quello di aver fatto capire che esistono tante taranto nel mondo e che la logica e le ragioni di questo sistema fondato sul profitto è drammaticamente dannosa per le popolazioni e in parte obsoleta per un mondo che cambia anche nella prospettiva di un diverso uso delle tecnologie industriali.
Subito dopo ha preso la parola l'autrice, Beatrice Ruscio, che col sussidio di immagini ci ha fatto vedere cosa succede in quei villaggi del Brasile, i volti e le mani “inquinati” delle donne, gli uomini, i bambini che in essi vivono; così come ci ha mostrato immagini dell'egemonia culturale che le grandi multinazionali, in questo caso la Vale, realizzano per cancellare l'opposizione ai suoi interessi e per piegare il territorio ai loro profitti.
Beatrice ha sottolineato come questa conoscenza le sia venuta dalla partecipazione ad un convegno internazionale promosso dai padri comboniani, nel quale lei ha portato la storia, l'informazione di quello che succede a Taranto e ha contaminato la sua esperienza di conoscenza con quella del territorio e delle popolazioni in cui era andata.
Nel libro Beatrice Ruscio ha messo testimonianze e dati utili a comprendere tutto questo e ha ribadito il suo impegno per far conoscere questa storia in tutte le realtà del nostro paese che somigliano a Taranto e che fanno parte, loro malgrado, di un unico scenario mondiale.

Marescotti ha segnalato come le multinazionali, tipo la Vale, per conservare il dominio sul territorio siano oltre che distruttori dell'ambiente, finanziatori di svariate associazioni ambientaliste, elencate nel libro.
Subito dopo la parola è stata data al coordinatore provinciale dello Slai cobas sc, Ernesto Palatrasio, organizzazione assai impegnata sul piano internazionale nel mettere in relazione le lotte degli operai e delle masse popolari di Taranto con quelle degli operai e masse popolari di tutti gli altri paesi coinvolti in questo sistema e dentro la guerra dell'acciaio che ne caratterizza lo scenario. Lo Slai cobas è in relazione con realtà brasiliane e soprattutto indiane che combattono le multinazionali, comprese la Mittal, la Jindal che hanno messo le mani sull'Ilva e su Piombino.
Questo intervento, con tutte le sue implicazioni, svolto in dialettica coi contenuti del libro e con il lavoro sul campo dell'autrice, si è concentrato sulle lotte/rivolte in corso nei paesi come Brasile, India e sul ruolo necessario, centrale e possibile in Italia, a Taranto, come in questi paesi degli operai.
Nei prossimi giorni pubblicheremo la registrazione di questo intervento.
 
Quindi è intervenuto il Giudice Sebastio che è partito giustamente e orgogliosamente dalla sua vicenda e attività professionale che lo ha visto “licenziato” dal Tribunale di Taranto, sotto la veste di un “pensionamento obbligato” che ne ha bloccato il lavoro di cui è stato protagonista nella storica e importante inchiesta sull'Ilva/Ambiente svenduto.
Anche il Giudice è partito dagli stimoli avuto dal libro che lo aiutano a capire che era giusta l'intenzione che aveva, e che non ha potuto tradurre, di estendere l'analisi ai legami internazionale dell'Ilva e in particolare a quelli collegati all'acquisizione del carbonfossile, che il libro spiega provenire essenzialmente dal Brasile e dalla zona toccata dall'autrice, che è la causa principe dei livelli di inquinamento di Taranto, attraverso Parchi minerali e cokerie. Quindi, Sebastio si è dilungato con precisione agguerrita sulla vicenda giudiziaria e gli ostacoli posti ad essa dal governo, attraverso 12 decreti che dimostrano, al di là di tutto, di come l'inchiesta fosse giusta e che colpiva al cuore i responsabili e il sistema che produce morti in fabbrica e sul territorio. Sebastio ha espresso tutta la sua contrarietà e fastidio rispetto all'argomento, quasi luogo comune, che pretende di conciliare salute e lavoro, produzione e vita degli operai e dei cittadini, in un equilibrio impossibile che tradisce, se non la lettera, lo spirito e la sostanza della Costituzione, che non può che affermare in questa vicenda il primato della vita degli operai, dei cittadini.
Chiaramente questo va inteso, al di là delle parole espresse dal giudice Sebastio, come rifiuto della “conciliabilità” tra la proprietà privata, il profitto dell'impresa e la vita degli operai e delle masse vittime dell'inquinamento.
Estremamente utile e interessante è stato l'ultimo degli interventi, quello del Dott. Nicola De Sabato, presidente dell'associazione dei medici, Snami, di Taranto che ha messo in evidenza, basandosi sull'esperienza viva come medico e come associazione, che la difesa della salute non consiste principalmente o esclusivamente, nel curare i malati, ma in quella di costruire un ambiente in cui non ci sia la malattia e che comunque rimuova le cause che producono la malattia. E su questo le responsabilità del sistema, dei governi e de,le contro riforma sanitarie, alla luce dei dati e degli argomenti del Dott. De Sabato sono risultati schiaccianti e hanno fornito a tutti i presenti un'immagine viva e documentata di una battaglia da fare e vincere a 360°.
Tutto l'intervento del Dott. De Sabato speriamo possa essere messo a disposizione degli operai e dei cittadini.

Quando si sono tratte le somme della presentazione, tutti i presenti ne hanno colto l'importanza e ribadito l'impegno ad estendere conoscenza e lotta su tutti i fronti rispetto alla vicenda Taranto e alla vicenda mondiale in cui essa è inserita.
Un impegno certo non rituale né letterario data la significativa presenza alla presentazione degli operai dell'Ilva, lavoratori della raccolta differenziata, donne impegnate nel sociale e nell'ambientalismo cittadino che sono già in prima fila in questo campo e a cui questa iniziativa offre ulteriori armi.

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