Melucci ritorna così sulla sua decisione
di declinare l’invito degli organizzatori a partecipare al dibattito
pubblico tenutosi nella mattinata dell’uno maggio nel Parco archeologico
delle mura greche. Dibattito, dal tema: “Piano Taranto”, incentrato
sulla proposta di accordo di programma per la chiusura dell’Ilva e per
le conseguenti bonifiche dei siti inquinati. «Bene ho fatto a
rifiutare l’invito a quella manifestazione che – accecata da posizioni
ideologiche estreme oltre che, dati reali alla mano, irrealizzabili – è
riuscita addirittura a offendere dal palco uomini e donne delle forze
dell’ordine e, sempre perché arroccati dietro la convinzione di essere
unici custodi del bene e unici possessori della verità, a non ritenere
di dire un misero grazie a chi quel giorno si è speso per loro
nonostante posizioni ideologiche distanti, per usare un eufemismo».
Nello stigmatizzare le offese alle forze
dell’ordine, lanciate dal palco dell’uno maggio di Taranto da attivisti
“No Tap” e “No Tav” secondo quanto denunciato dal Sap (Sindacato
autonomo di polizia),
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