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Questo squallido personaggio - attuale presidente del PD Jonico - ha tentato di giustificare i fatti, in modo risibile e chiaramente falso: per le 49mila euro: sì li ho presi, ma li ho regolarmente registrati
(come se questo bastasse a rendere legittima la mega tangente dei Riva volta evidentemente ad avere una voce compiacente in parlamento); sulla richiesta di Archinà di modificare l'art. 674: sì, ma nulla feci per dar corso a tali sollecitazioni - lì dove, invece, i magistrati affermano che Ludovico
Vico si fece promotore affinchè passasse la derubricazione delle sanzioni previste da
tale articolo da “contravvenzione” a semplice sanzione amministrativa di
6.516,00″; per le frequenti relazioni con il potente capo delle relazioni esterne/braccio destro di Riva: sì, ma lo facevo per riportare al mio partito informazioni su quanto accadeva in fabbrica e che lui si è sempre schierato al fianco dei lavoratori.
Tanto "schierato al fianco dei lavoratori" che questo "verme" è stato più che solerte sostenitore dei 10 decreti fatti dai governi a favore solo dell'Ilva, dei suoi profitti, che hanno permesso, ultimi, ai commissari di continuare a far funzionare impianti pericolosi, sotto sequestro, che avevano gi-provocato la morte (come l'Altoforno 2).
Ma si pongono due domande:
perchè questo schofoso personaggio, che ha fatto la sua carriera, prima nella Cgil e poi nel Pd(/parlamento, sulle spalle dei lavoratori e della popolazione di Taranto, benchè indagato, per le intercettazioni telefoniche nel novembre 2012, per i suoi contatti con l’allora potentissimo dirigente Ilva Girolamo Archinà. non è finito tra gli imputati del processo "Ambiente svenduto"?
Data la provenienza sindacale di Vico - per anni è stato segretario della Cgil provinciale - e i suoi legami stretti con la Cgil mantenuti anche da parlamentare, poteva la CGIL non sapere dei soldi e delle relazioni di Vico con Archinà?
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