venerdì 14 settembre 2018

A Bari la protesta contro Salvini - difeso dalla polizia fascista e da un gruppo di 'zulù razzisti' a quartiere Libertà

Presente da Taranto anche una rappresentanza di proletari comunisti
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A Bari il blitz del razzista fascio-populista Salvini protetto dai vigliacchi in divisa che assaltano le case di chi espone striscioni di protesta
Nel fazzoletto di strada compreso tra via Crisanzio, via Trevisani, via Nicolai è stata istituita la zona rossa per la visita del ministro. Le strade sono state chiuse alla circolazione. Nella prima mattina un gruppo di manifestanti riunitosi in piazza del Redentore per una colazione antirazzista si è spostato in  direzione della zona rossa perché una delle attiviste antirazziste, residente in via Trevisani, aveva esposto uno striscione contro il leader della Lega con la scritta "Salvini bimbominkia". 
"La Digos ci ha intimato di toglierlo - racconta il figlio 20enne della donna Gabriele Regina - sono entrati in casa e ci hanno minacciato di denunciarci per vilipendio. Mia madre è ancora in casa con gli agenti".

La testimonianza coraggiosa di una resistente
Porta sfondata. Perquisizioni.
Casa sfasciata.
Armadio divelto.
Tutti gli effetti personali della mia famiglia sparsi sul pavimento.
La piccola terrorizzata.
Mio marito trattato cone un terrorista di Boko Haram.
Sono attualmente indagata per vilipendio allo stato.
Ringrazio le compagne e i compagni antifascist* fisicamente accorsi in massa.
Dopo il presidio siamo in corteo non autorizzato fra le strade del mio rione

Viviamo tempi bui. Una repressione di stato inaudita. Basta un semplice striscione appeso al balcone di casa. Mi viene in mente solo che, tutta questa repressione, costa alle tasche dei contribuenti. Sono soldi spesi per difendere un governo fascista mentre noi madri del rione Libertà non percepiamo il sussidio da gennaio 2018. E sopravviviamo nell'indigenza.

Paradossi di un sistema criminale che inventa nuovi nemici, i poveri e i migranti, per distogliere l'attenzione delle masse votanti.
Non ho paura. Nè io, nè mio marito.
Non hanno paura i miei figli.
Non hanno paura le compagne e i compagni.
Qui e in tutta la nazione.
Siamo in lotta contro il sistema.
RESISTENZA!

Annalinda Lamatta Lupis Samuel

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