Ore 22,30 – Trattativa nuovamente sospesa
Ancora uno stop nella trattativa fiume a Roma al MiSe tra i sindacati e la multinazionale Mittal. Alle 23,30 ci sarà una nuova riunione per verificare se l’acquirente accetterà o meno le richieste delle organizzazioni sindacali. Niente esuberi, piena occupazione e pieno riconoscimento dei diritti salariali e contrattuali con il mantenimento dei diritti acquisiti a partire dall’articolo 18. Inoltre, nella proposta di Am non è indicato l’organico complessivo e il numero iniziale degli assunti resta sostanzialmente invariato; altra criticità il doppio regime salariale per i neoassunti. C’è la necessità, inoltre, che il governo confermi i 250 milioni di euro per gli incentivi volontari all’esodo. Possibilità concreta che la trattativa venga sospesa per poi riprendere nella giornata di domani.
Davanti c’è la scadenza di venerdì 7, giorno che lo stesso Di Maio ha indicato come termine di chiusura della procedura amministrativa sulla validità della gara di aggiudicazione dell’Ilva e anche per rendere pubblico il parere dell’Avvocatura dello Stato. Il 15 settembre scade invece l’amministrazione straordinaria
Ore 20.30 – Riprende la trattativa
Si tratta ancora al Mise sull’Ilva dopo una pausa di due ore. Le posizioni, secondo i sindacati, restano distanti. «Allo stato attuale siamo lontanissimi da un accordo»: così la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David. «Bisogna vedere quali modifiche sostanziali sono sul tavolo. Continuiamo a chiedere che non ci siano esuberi, che ci sia piena occupazione e che ci sia pieno riconoscimento dei diritti salariali e sindacali. Nessuno di questi punti è garantito». «Nei primi testi consegnati le distanze sono ancora molto rilevanti, ma andiamo avanti». Lo afferma il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli. Per il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella,l’unica apertura «è che da 10.000 passerebbero a 10.300 le persone da assumere». Al momento, secondo Palombella «non ci sono le condizioni per arrivare in tempi brevi a formulare un’intesa» e il clima che si respira nella riunione «è pesante, ma noi non abbandoneremo il tavolo e andremo avanti per tutto il tempo necessario». Secondo quanto appreso dal segretario della Fiom di Genova, Bruno Manganaro il ministro Luigi Di Maio «auspica un accordo su Ilva entro il 7 settembre». Entro quella data il Governo dovrà decidere se attuare la procedura di autotutela per annullare la gara. «Se non ci sarà un intervento forte del governo, che al momento non c’è stato, la vedo difficile», commenta il segretario dei metalmeccanici genovesi della Cgil.
Non partecipa al tavolo ristretto, che è limitato alle parti ma il vice premier Luigi Di Maio non ha lasciato il ministero dello Sviluppo per seguire lo sviluppo del confronto sull’Ilva. Secondo quanto si apprende, rimarrà al ministero anche in serata per essere aggiornato costantemente sul confronto, pur non partecipando al tavolo ristretto.
Ore 18,55 – Tavolo sospeso
Il tavolo al Mise sul futuro dell’Ilva
si ferma per una pausa di due ore per poi riprendere alle 20.30. Lo si
apprende da fonti sindacali presenti al tavolo secondo le quali adesso è
in corso un aggiornamento con tutta la delegazione.
Ore 18,50 - Impegno di Am InvestCo a formulare «una
proposta di assunzione» ai lavoratori Ilva in esubero rimasti «non prima
del 23 agosto 2023» , che non abbiano già «beneficiato di altre misure o
opportunità», come l’incentivo all’esodo, e non abbiano «già ricevuto
una proposta di assunzione presso un’affiliata». Così si legge nella
bozza di accordo sul tavolo al Mise.
Ore 18,40 - Impegno a formulare una proposta di assunzione qualora ad agosto del 2023 «vi
fossero ancora lavoratori che non avessero beneficiato di altre misure o
opportunità previste dall’accordo o di assunzioni nelle Affiliate».
Lo prevede la bozza di nuova proposta di Arcelor Mittal presentata al
tavolo con i sindacati al Mise. Si tratta dei uno dei punti dirimenti
chiesti dai sindacati, la garanzia della piena occupabilità al 2023.
Costi di lavoro invariati come condizione per
garantire la piena occupazione al 2023. Il costo del lavoro verrebbe
mantenuto invariato tramite riduzione degli orari di lavoro. È lo
scambio che si profila tra sindacati e azienda nella proposta di Arcelor
Mittal che si sta discutendo al tavolo Ilva. Secondo quanto riferiscono
i sindacati, su questo punto in particolare le distanze restano.
Ore 18,15 – Si lavora ad una bozza di accordo
Per l’Ilva «verrà formulata una proposta di assunzione a tempo indeterminato a 10.300 lavoratori».
Così si legge nella bozza di verbale di accordo sul tavolo al Mise,
dove è in corso la trattativa in ristretta, in cui si specifica che le
assunzioni saranno ripartite in 10.100 entro il 31 dicembre 2018 e 200
entro il 31 dicembre 2021.Il dato sulle assunzioni è contenuto in uno specifico passaggio del testo: «Alla condizione che si perfezioni l’operazione nei termini e alle condizioni di cui al contratto come modificato dall’accordo di modifica, verrà formulata una proposta di assunzione a tempo indeterminato presso le affiliate ad un numero complessivo di 10.300 lavoratori che siano alle dipendenze della società Ilva già alla data di sottoscrizione del contratto, di cui 10.100 entro il 31 dicembre 2018 e 200 entro il 31 dicembre 2021»
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