mercoledì 26 settembre 2018

Ilva Taranto - Doppio Inganno: per l'Amministrazione straordinaria solo 40 lavoratori possono restare, gli altri - 2.586 - o se ne vanno con l'incentivo o non c'è niente?

Oggi alle 12 all'Ilva di Taranto parte il confronto tra le organizzazioni sindacali e l’Ilva in Aamministrazione Straordinaria sulla gestione degli esuberi in base all’accordo sottoscritto con ArcelorMittal il 6 settembre scorso al MiSe.

Ma il confronto parte dai licenziamenti, non dalleassunzioni. E questo è già tutto dire...
L’intestazione della lettera inviata ieri ai sindacati ed istituzioni locali dal responsabile delle risorse umane del gruppo, Claudio Picucci, è emblematica e allarmante: «Avvio procedura licenziamento collettivo» ex legge 223".

LICENZIAMENTO! E che questa formula "licenziamento collettivo" non sia solo una dicitura tecnico-legale, ma una prospettiva reale, si capisce dal seguito della lettera che ad un certo punto scrive: "l’organico dello Stabilimento, necessario per le attività ancora in carico ad Ilva Spa in A.S. ed all’esito del passaggio in forza alla Società affittuaria dei destinatari della relativa proposta occupazione, sarà così rideterminato a valle del completamento del programma di assunzioni della Società affittuaria: n. 40 lavoratori complessivi...
E poi prosegue: "L'ILVA in esecuzione dell’Accordo sindacale ministeriale del 6 settembre, intende offrire, nell’ambito dell’arco temporale ed alle “Condizioni previste nell’Allegato 5 del citato Accordo”, l’incentivazione all’esodo al personale che, nei “limiti degli esuberi dichiarati, non abbia nelle more formalizzato una ricollocazione lavorativa. Alla luce della finalità perseguita, l’esubero strutturale dichiarato è pari “a n. 2586 dipendenti”.

Quindi, l'unica proposta per i 2586 lavoratori non assunti da ArcelorMittal è l'incentivo! Chi non l'accetta va fuori, e basta? 

Sta di fatto che in questa lettera non si parla neanche di applicare quanto dice l''Accordo del 6 settembre, che diceva: a pag.7 - "1. Le società ILVA manterranno l'integrale ed eslusiva titolarità e responsabilità in relazione ai rapporti di lavoro di tutti i lavoratori che non abbiano perfezionato un nuovo contratto di lavoro con AM InvestCo e/o le Affiliate"..,.
e a pag. 8 - "per quanto riguarda gli Altri Lavoratori che non abbiano ricevuto una proposta di assunzione presso le Afficliate e siano rimasti alle dipendenze della Società ILVA:
i. i medesimi potranno esere impiegati nelle attività esecutive e di vigilanza funzionari all'attuazione del piano di tutela ambientale e sanitaria... non chè di ulteriori interventi di bonifica, decontaminazione e risanamento ambientale ovvero in attività di sostegno assistenziale e sociale alle comunità che i Commissari Starordinari potranno individuare e realizzare, anche mediante attività formative, allo scopo di favorirne il reinserimento nell'ambito del ciclo produttivo;
ii. ove non impiegati nelle attività anzidette o nelle altre attività funzionali al perseguimento degli obiettivi del Gruppo ILVA in AS, potranno continuare a beneficiare della CIGS...
E POI, SEMPRE L'ACCORDO SCRIVEVA NELLA STESSA PAGINA:
Clausola di salvaguardia Occupazionale
Qualora - al momento dell'emissione del decreto di cessazionbe dell'esercizio dell'impresa delle Società ILVA - vi fossero ancora dei lavoratori alle dipendenze della Società ILVA, AM InvestCo formulerà... una proposta di assunzione...".

Perchè di queste alternative - indicate nell'Accordo sotto il titolo "Opportunità e misure per gli altri lavoratori - Impegni delle Società Ilva" - nella lettera non si parla?
D'altra parte teniamo conto quanto ieri riportato da tutti i giornali della fine della Cigs per 140mila lavoratori, per effetto del Jobs Act.
 
L'APPLICAZIONE DI QUEST'ACCORDO RISCHIA, QUINDI, DI ESSERE PEGGIORE DELL'ACCORDO STESSO.

Lo Slai cobas sc ribadisce che contrasterà in ogni modo questo accordo, lo impugnerà sia in generale che in particolare. 
Ma chiamiamo gli operai ad aprire bene gli occhi, e a chi si è già opposto all'accordo nel referendum a continuare a farlo, mettendosi in contatto con lo Slai cobas sc: slaicobasta@gmail.com - 3475301704.


STRALCI DALLA LETTERA DELL'ILVA AS (Dal Corriere di Taranto)

Avvio procedura di licenziamento collettivo e incentivo all’esodo
Avviata la procedura di consultazione sindacale (prevista dal combinato disposto dell‘art. 47
della Legge 428/90, art. 63, co. 4 del D.Lgs. 270/99 e art. 5, co. 2-ter del D.L. 347/03 (questa si è conclusa in data 06/09/2018 con la sottoscrizione di Verbale di Accordo sindacale. Quale strumento di esecuzione dell’Accordo, l’Ilva in Amministrazione Straordinaria assumeva l’impegno di avviare procedura di licenziamento collettivo funzionale al piano di incentivazione all’esodo, pure oggetto dell’Accordo.
Nell’ambito del Gruppo Ilva S.p.A. in AS, lo stabilimento di Taranto costituisce – storicamente – l’asset determinante per la produzione industriale, e per l’equilibrio economico-finanziario della Società, occupando – al 31.08.2018 – n. 10.826 dipendenti pari a circa l’80% dei lavoratori da cui risulta essere composto l’intero organico di ILVA in AS...
...Alla luce dell’Accordo Sindacale ministeriale del 06/09/2018, l’organico dello Stabilimento, necessario per le attività ancora in carico ad Ilva Spa in A.S. ed all’esito del passaggio in forza alla Società affittuaria dei destinatari della relativa proposta occupazione, sarà così rideterminato a valle del completamento del programma di assunzioni della Società affittuaria: n. 40 lavoratori complessivi.
In ragione della cessazione dell’attività produttiva connessa alla gestione degli impianti oggetto di affitto, “fatte salve le residue esigenze tecnico-produttive e connesse all’espletamento delle attività produttive proprie di Ilva in AS ed al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, ILVA in esecuzione dell’Accordo sindacale ministeriale del 6 settembre, intende offrire – nell’ambito dell’arco temporale ed alle “Condizioni previste nell’Allegato 5 del citato Accordo”, l’incentivazione all’esodo al personale che, nei “limiti degli esuberi dichiarati, non abbia nelle more formalizzato una ricollocazione lavorativa. Alla luce della finalità perseguita, l’esubero strutturale dichiarato è pari “a n. 2586 dipendenti”...
Motivi tecnici, organizzativi e produttivi che impediscono di adottare misure idonee ad evitare in tutto o in parte la riduzione di personale
La cessazione dell’attività produttiva e di commercializzazione rendono la presente procedura, sulla scorta dei presupposti già illustrati, strumento di raccordo e sostegno al Piano complessivo di gestione della complessa vicenda che ha condotto la Società all’ammissione alla Amministrazione Straordinaria, quindi al temporaneo affitto dell’intero settore produttivo in vista della futura programmata cessione. “L’attuale situazione gestionale e finanziaria della Società non consente di prevedere ulteriori oneri rispetto a quelli programmati e propri della procedura di licenziamento collettivo“. Sotto il profilo occupazionale si manifesta la disponibilità alla verifica di ogni perseguibile soluzione alternativa, nel corso dell’avviata procedura, che favorisca l’occupabilità dei lavoratri interessati...".

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