Oggi alle 12 all'Ilva di Taranto parte il confronto tra le organizzazioni sindacali e
l’Ilva in Aamministrazione Straordinaria sulla gestione degli esuberi in
base all’accordo sottoscritto con ArcelorMittal il 6 settembre scorso al
MiSe.
Ma il confronto parte dai licenziamenti, non dalleassunzioni. E questo è già tutto dire...
L’intestazione della lettera inviata ieri ai
sindacati ed istituzioni locali dal
responsabile delle risorse umane del gruppo, Claudio Picucci, è emblematica e allarmante: «Avvio
procedura licenziamento collettivo» ex legge 223".
LICENZIAMENTO! E che questa formula "licenziamento collettivo" non sia solo una dicitura tecnico-legale, ma una prospettiva reale, si capisce dal seguito della lettera che ad un certo punto scrive: "l’organico
dello Stabilimento, necessario per le attività ancora in carico ad Ilva
Spa in A.S. ed all’esito del passaggio in forza alla Società affittuaria
dei destinatari della relativa proposta occupazione, sarà così
rideterminato a valle del completamento del programma di assunzioni
della Società affittuaria: n. 40 lavoratori complessivi...
E poi prosegue: "L'ILVA in esecuzione dell’Accordo sindacale ministeriale del 6
settembre, intende offrire, nell’ambito dell’arco temporale ed
alle “Condizioni previste nell’Allegato 5 del citato Accordo”,
l’incentivazione all’esodo al personale che, nei “limiti degli
esuberi dichiarati, non abbia nelle more formalizzato una ricollocazione
lavorativa. Alla luce della finalità perseguita, l’esubero strutturale
dichiarato è pari “a n. 2586 dipendenti”.
Quindi, l'unica proposta per i 2586 lavoratori non assunti da ArcelorMittal è l'incentivo! Chi non l'accetta va fuori, e basta?
Sta di fatto che in questa lettera non si parla neanche di applicare quanto dice l''Accordo del 6 settembre, che diceva: a pag.7 - "1. Le società ILVA manterranno l'integrale ed eslusiva titolarità e responsabilità in relazione ai rapporti di lavoro di tutti i lavoratori che non abbiano perfezionato un nuovo contratto di lavoro con AM InvestCo e/o le Affiliate"..,.
e a pag. 8 - "per quanto riguarda gli Altri Lavoratori che non abbiano ricevuto una proposta di assunzione presso le Afficliate e siano rimasti alle dipendenze della Società ILVA:
i. i medesimi potranno esere impiegati nelle attività esecutive e di vigilanza funzionari all'attuazione del piano di tutela ambientale e sanitaria... non chè di ulteriori interventi di bonifica, decontaminazione e risanamento ambientale ovvero in attività di sostegno assistenziale e sociale alle comunità che i Commissari Starordinari potranno individuare e realizzare, anche mediante attività formative, allo scopo di favorirne il reinserimento nell'ambito del ciclo produttivo;
ii. ove non impiegati nelle attività anzidette o nelle altre attività funzionali al perseguimento degli obiettivi del Gruppo ILVA in AS, potranno continuare a beneficiare della CIGS...
E POI, SEMPRE L'ACCORDO SCRIVEVA NELLA STESSA PAGINA:
Clausola di salvaguardia Occupazionale
Qualora - al momento dell'emissione del decreto di cessazionbe dell'esercizio dell'impresa delle Società ILVA - vi fossero ancora dei lavoratori alle dipendenze della Società ILVA, AM InvestCo formulerà... una proposta di assunzione...".
Perchè di queste alternative - indicate nell'Accordo sotto il titolo "Opportunità e misure per gli altri lavoratori - Impegni delle Società Ilva" - nella lettera non si parla?
D'altra parte teniamo conto quanto ieri riportato da tutti i giornali della fine della Cigs per 140mila lavoratori, per effetto del Jobs Act.
L'APPLICAZIONE DI QUEST'ACCORDO RISCHIA, QUINDI, DI ESSERE PEGGIORE DELL'ACCORDO STESSO.
Lo Slai cobas sc ribadisce che contrasterà in ogni modo questo accordo, lo impugnerà sia in generale che in particolare.
Ma chiamiamo gli operai ad aprire bene gli occhi, e a chi si è già opposto all'accordo nel referendum a continuare a farlo, mettendosi in contatto con lo Slai cobas sc: slaicobasta@gmail.com - 3475301704.
STRALCI DALLA LETTERA DELL'ILVA AS (Dal Corriere di Taranto)
Avvio procedura di licenziamento collettivo e incentivo all’esodo
Avviata la procedura di consultazione sindacale (prevista dal
combinato disposto dell‘art. 47
della Legge 428/90, art. 63, co. 4 del
D.Lgs. 270/99 e art. 5, co. 2-ter del D.L. 347/03 (questa si è conclusa
in data 06/09/2018 con la sottoscrizione di Verbale di Accordo sindacale. Quale strumento di esecuzione dell’Accordo, l’Ilva
in Amministrazione Straordinaria assumeva l’impegno di avviare
procedura di licenziamento collettivo funzionale al piano
di incentivazione all’esodo, pure oggetto dell’Accordo.
Nell’ambito del Gruppo Ilva S.p.A. in AS, lo stabilimento di Taranto
costituisce – storicamente – l’asset determinante per la produzione
industriale, e per l’equilibrio economico-finanziario della Società, occupando – al 31.08.2018 – n. 10.826 dipendenti pari a circa l’80% dei lavoratori da cui risulta essere composto l’intero organico di ILVA in AS...
...Alla luce dell’Accordo Sindacale ministeriale del 06/09/2018, l’organico
dello Stabilimento, necessario per le attività ancora in carico ad Ilva
Spa in A.S. ed all’esito del passaggio in forza alla Società affittuaria
dei destinatari della relativa proposta occupazione, sarà così
rideterminato a valle del completamento del programma di assunzioni
della Società affittuaria: n. 40 lavoratori complessivi.
In ragione della cessazione dell’attività produttiva connessa alla
gestione degli impianti oggetto di affitto, “fatte salve le residue
esigenze tecnico-produttive e connesse all’espletamento delle attività
produttive proprie di Ilva in AS ed al ricorso alla Cassa Integrazione
Guadagni, ILVA in esecuzione dell’Accordo sindacale ministeriale del 6
settembre, intende offrire – nell’ambito dell’arco temporale ed
alle “Condizioni previste nell’Allegato 5 del citato Accordo”,
l’incentivazione all’esodo al personale che, nei “limiti degli
esuberi dichiarati, non abbia nelle more formalizzato una ricollocazione
lavorativa. Alla luce della finalità perseguita, l’esubero strutturale
dichiarato è pari “a n. 2586 dipendenti”...
Motivi tecnici, organizzativi e produttivi che impediscono di
adottare misure idonee ad evitare in tutto o in parte la riduzione di
personale
La cessazione dell’attività produttiva e di commercializzazione
rendono la presente procedura, sulla scorta dei presupposti già
illustrati, strumento di raccordo e sostegno al Piano complessivo di
gestione della complessa vicenda che ha condotto la Società
all’ammissione alla Amministrazione Straordinaria, quindi al temporaneo
affitto dell’intero settore produttivo in vista della futura programmata
cessione. “L’attuale situazione gestionale e finanziaria della
Società non consente di prevedere ulteriori oneri rispetto a quelli
programmati e propri della procedura di licenziamento collettivo“. Sotto il profilo occupazionale si manifesta la disponibilità alla verifica di ogni perseguibile soluzione alternativa, nel corso dell’avviata procedura, che favorisca l’occupabilità dei lavoratri interessati...".
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