la nomina
di un commissario ad acta per l'Ilva ancora non c'è. Mentre si lavora
ancora su "diverse ipotesi" per cercare di salvare l'Ilva e - come dice
il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi - ciò che la grande
fabbrica rappresenta, ossia "il futuro dell'Italia come paese
industriale avanzato, quindi la capacità dell'Italia di gestire attività
manifatturiere complesse". "Mi auguro che alla fine il buonsenso
prevalga e si trovi una soluzione", ha aggiunto Squinzi mentre a Roma le
istituzioni e quel che resta dei vertici dell'azienda provano a trovare
il modo di risolvere il complicato rebus tarantino.
Nessuna
decisione sul commissario. Forse arriverà nella notte o domani. E'
quanto si apprende in serata sul tavolo tecnico tenutosi a palazzo
Chigi cui è seguita una riunione politica, alla presenza del premier
Enrico Letta, il governatore della Regione Puglia e i ministri
dell'esecutivo. "Sul tavolo ci sono opzioni differenziate e i tecnici
sono al lavoro per approfondirle - ha detto Vendola lasciando Palazzo
Chigi - domani forse ci sarà la decisione. Io mi auguro che si possa
optare per l'ipotesi più forte e cioè separare la proprietà dalla
fabbrica".
Diverse le ipotesi valutate. Avanza il commissariamento sostenuto
da Andrea Orlando, ministro dell'Ambiente. I tecnici hanno vagliato
anche la possibilità di un'anticipazione rispetto ai tempi che sarebbero
necessari applicando quanto già previsto dalla stessa legge cosiddetta
"Salva Ilva" che indica anche la possibile adozione di provvedimenti di
amministrazione straordinaria in caso di eventuali criticità
nell'applicazione dell'Aia certificate dall'Ispra (Istituto superiore
per la protezione e la ricerca ambientale).
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