martedì 28 maggio 2013

la confindustria taranto a fianco di riva contro il sequestro a riva

TARANTO – Confindustria Taranto giudica "incomprensibile" il sequestro del patrimonio della famiglia Riva, fino al raggiungimento del valore di 8,1 miliardi di euro, disposto nei giorni scorsi dal gip Patrizia Todisco. L’ associazione degli industriali chiede l’apertura imminente di "un tavolo di crisi permanente al Governo".

Secondo Confindustria Taranto il provvedimento di sequestro "oltre ad aver assunto proporzioni spropositate, va soprattutto in netta controtendenza rispetto agli impegni che la società ha assunto sul fronte degli adempimenti di ambientalizzazione della fabbrica". Il provvedimento "va a congelare l’approvazione del piano industriale con il conseguente iter di applicazione dell’Aia, che come è noto – spiega l’associazione – è condizione essenziale per il processo di ambientalizzazione della fabbrica".
Il sequestro, prosegue la Giunta di Confindustria Taranto, convocata d’urgenza, "va inevitabilmente a sconvolgere i delicatissimi equilibri raggiunti in dieci mesi di accesa vertenza fra Ilva, magistratura e governo; e a inficiare un impianto altrettanto strategico di referenti–chiave nominati ad hoc al fine di mantenere un costante dialogo col governo". A repentaglio "non è più – conclude l’associazione – un singolo stabilimento ma un intero sistema industriale: una prospettiva che condanna tutto il Paese ad un impoverimento senza ritorno che abbiamo il dovere di scongiurare".

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