TARANTO
– Confindustria Taranto giudica "incomprensibile" il sequestro del
patrimonio della famiglia Riva, fino al raggiungimento del valore di 8,1
miliardi di euro, disposto nei giorni scorsi dal gip Patrizia Todisco.
L’ associazione degli industriali chiede l’apertura imminente di "un
tavolo di crisi permanente al Governo".
Secondo Confindustria Taranto il provvedimento di
sequestro "oltre ad aver assunto proporzioni spropositate, va
soprattutto in netta controtendenza rispetto agli impegni che la società
ha assunto sul fronte degli adempimenti di ambientalizzazione della
fabbrica". Il provvedimento "va a congelare l’approvazione del piano
industriale con il conseguente iter di applicazione dell’Aia, che come è
noto – spiega l’associazione – è condizione essenziale per il processo
di ambientalizzazione della fabbrica".
Il sequestro, prosegue la Giunta di Confindustria
Taranto, convocata d’urgenza, "va inevitabilmente a sconvolgere i
delicatissimi equilibri raggiunti in dieci mesi di accesa vertenza fra
Ilva, magistratura e governo; e a inficiare un impianto altrettanto
strategico di referenti–chiave nominati ad hoc al fine di
mantenere un costante dialogo col governo". A repentaglio "non è più –
conclude l’associazione – un singolo stabilimento ma un intero sistema
industriale: una prospettiva che condanna tutto il Paese ad un
impoverimento senza ritorno che abbiamo il dovere di scongiurare".
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