Le braccianti erano costrette a prostituirsi per poter
lavorare in campagna e con un salario da fame. Questo è venuto alla luce nel 2011 dai carabinieri di Ginosa. Le testimonianze raccontano il grado di
sottomissione di centinaia di donne rumene che malvolentieri
costituivano un patrimonio di manodopera a costi bassissimi, e dovevano subire anche violenze sessuali.
La Flai Cgil aveva chiesto ed è stata ammessa come "parte civile".
Le lavoratrici dello Slai cobas e le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario di Taranto
parteciperanno alle prossime udienze.
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