L'Ilva che sicuramente è responsabile del male di Delli Ponti - visto che altri operai dello stesso reparto ne sono stati colpiti - non solo non fa niente di suo, ma mette i bastoni tra le ruote alla solidarietà operaia.
Da parte loro, i sindacati confederali, che prima, durante e dopo hanno taciuto, hanno accettato ancora una volta di svolgere il ruolo di servi del padrone.
Fim, Fiom, Uilm potevano e possono fare altro: avallare, presentando loro all'azienda, la raccolta di firme già fatta dall'Usb (per non dire che dalle loro gonfie casse, potevano e possono aggiungere un altro sostanziale contributo per la battaglia di Stefano). Far firmare di nuovo ai lavoratori è un'offesa verso gli stessi, è affermare che gli operai possono fare solidarietà solo sotto la cappella dei sindacati confederali, come dei soldatini. Questo non è accettabile.
Le firme ci sono e queste devono essere presentate da Fim, Fiom, Uilm!
Altrimenti vorrebbe dire che in Ilva deve ancora e sempre continuare la storia che nulla si può fare, anche ciò che è pienamente legittimo, senza passare sotto i sindacati confederali. Allora di che parliamo - anche la stessa Usb - quando si parla di nuove Rsu? Se i lavoratori e i sindacati di base non si fanno valere, potremmo avere anche qualche delegato alternativo, ma non servirà a cambiare la realtà all'Ilva e l'affermazione dei diritti collettivi degli operai.Slai cobas per il sindacato di classe
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