a fronte dell'esistenza del punto 6
dell'art. 3 del decreto n. 231/12 – da noi considerato comunque un
decreto volto alla salvezza di Riva e inadeguato a mettere a
norma lo stabilimento – e che recita: “Il Garante...
(segnala) al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro
dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare e al Ministro della salute eventuali
criticita' riscontrate nell'attuazione della predetta autorizzazione
e proponendo le idonee misure, ivi compresa l'eventuale
adozione di provvedimenti di amministrazione straordinaria anche in
considerazione degli articoli 41 e 43 della Costituzione”,
lo
Slai cobas Ilva ritiene che questo punto possa essere
immediatamente attuato.
Ma chiediamo al governo e allo Stato:
- Come e con chi assumete la gestione
diretta del piano Aia e del conseguente piano industriale?
- Quali fondi, in entità e durata,
siete disposti a mettere per il raggiungimento dell'obiettivo di
messa a norma e salvaguardia dello stabilimento?
- Siete disposti a garantire da subito
la tutela del salario e di tutti i posti di lavoro dell'Ilva e
dell'indotto?
Lo Slai cobas Ilva non ne fa un
problema di “forma della proprietà” quanto di effettiva tutela
del lavoro e del reddito dei lavoratori, di reale messa a norma dello
stabilimento, di piano di bonifica e di risarcimento dei cittadini a
partire dai quartieri più colpiti.
Tenendo conto che a nostro giudizio va
assolutamente scongiurata la soluzione “Bagnoli” e che senza
effettivi investimenti di riconversione industriale non sarà
possibile evitare desertificazione, disoccupazione di massa,
continuità del degrado territoriale, sanitario e ambientale della
città.
Data la situazione dei padroni
dell'azienda, anche il suo management attuale non può essere
considerato un interlocutore riconosciuto.
Data la messa sotto inchiesta di parte
consistente del sistema politico degli Enti locali, che perseguito
fino in fondo; dato che i sindacati confederali sono corresponsabili
del passato e del punto a cui si è arrivati,
lo Slai cobas pretende:
- un azzeramento dell'attuale Tavolo
istituzionale;
- l'immediato decadimento delle attuali
rappresentanze aziendali, sia Rsu che Rls;
- l'affermazione netta e chiara che
solo le assemblee dei lavoratori hanno potere decisionale e che la
rappresentanza sindacale deve essere espressa dalle assemblee e deve
avere un rigido vincolo di mandato nel rispettare interessi e volontà
dei lavoratori.
Lo Slai cobas, di conseguenza, è
perchè si arrivi per il sostegno della salute e del lavoro allo
sciopero generale della fabbrica, estendibile a tutta la città, fino
al raggiungimento degli obiettivi.
TA. 25.5.2013
SLAI COBAS per il sindacato di classe
ILVA
slaicobasta@gmail.com
– 3475301704
Rappresentanti
Ilva:
Andrea
Bianco 3397144555 - Piero Fricelli 3921497896 – Lorenzo Semeraro
3282182791
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