martedì 28 maggio 2013

operai ilva non aspettiamo le brutte notizie - provochiamo con la lotta le buone notizie !

una giornata di ordinaria paura, in cui si sono diffuse, dentro e fuori lo stabilimento,
indiscrezioni e notizie provenienti da più fronti:
da Roma, dove si sono incontrati i ministri Flavio Zanonato (Sviluppo Economico)
e Andrea Orlando (Ambiente), nonché i presidenti di Puglia e Liguria, Nichi Vendola e Claudio Burlando, e i vertici dimissionari dell’Ilva, Bruno Ferrante (presidente) e Enrico Bondi (amministratore delegato); da Milano, dove il consiglio di amministrazione di Riva Fire, ha annunciato che «il sequestro (di 8,1 miliardi di euro, ndr) deciso dai magistrati di Taranto mette a rischio la continuità aziendale»; dall’interno dello stesso siderurgico, dove è andato a far visita ai dipendenti Vitaliano Esposito, garante per l’applicazione dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale), lo stesso che poi nel primo pomeriggio, incontrando, prima, i vertici territoriali delle organizzazioni sindacali, e, poi, i giornalisti, ha detto di aver potuto verificare, grazie ad una relazione dell’Ispra, che l’azienda, finora, cioè in poco più di sei mesi, ha accomulato una serie di ritardi, almeno dieci, nell’applicazione dell’Aia, e che la stessa azienda ha, di fatto, chiesto e ottenuto dal governo (Monti presumibilmente, ndr) di poter ritardare, sine die, la copertura dei nastri che trasportano i minerali,

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