Questo e` grave e inspiegabile. Tantissimi operai, che stanno comunque, e tanti con lo slai cobas, facendo ricorso ai giudici del lavoro sul cambio-tuta, aspettano chiarezza e giustizia anche sul fronte delle responsabilita` penali di Riva e dei segretari di Fim, Fiom e Uilm, per un accordo che nega loro
il diritto a vedersi pagato come normale retribuzione il tempo
intercorrente tra l`entrata nello stabilimento Ilva e la timbratura
nel reparto, dopo aver indossato la tuta e i DPI. Questo diritto e`
da anni riconosciuto dalla legge sull`orario di lavoro e da numerose
sentenze, tra cui decine della Cassazione. E l`Ilva e i sindacati
confederali, avendo fatto un accordo che cerca di raggirare queste
norme e le conseguenze in termini di evasione contributiva nei
confronti dell`Inps, sono responsabili di TRUFFA – a cui purtroppo
Riva non e` nuovo - ma anche di estorsione per aver imposto in maniera ricattatoria ai lavoratori la firma di una liberatoria e di aver fatto un referendum anche questo truffaldino, in cui non si contano le irregolatezze fatte.
Lo Slai cobas Ilva ha chiesto immediatamente, all`Ispettorato del lavoro, al suo Direttore Lippolis di inviare subito alla
Procura gli accertamenti effettuati. E il giorno 16 maggio (in occasione di uno dei tanti processi di operai per il cambio tuta), una delegazione andra` all`Ispettorato per pretendere chiarezza e che questo Ufficio faccia il suo dovere!
L`Ispettorato del lavoro vuole per caso coprire Riva??
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