Dalla stampa
NOVI LIGURE - Anche i lavoratori e le rappresentanze
sindacali dello stabilimento di Novi hanno partecipato al dolore che ha colpito
la famiglia del lavoratore deceduto giovedì scorso a Taranto. Nella tarda
mattinata del 4 settembre, mentre faceva dei rilievi sui binari dell’acciaieria
1 all’Ilva di Taranto, Angelo Iodice, dipendente dell’azienda Global
Costruzioni, è rimasto vittima di un incidente, investito da un mezzo di
trasporto. I lavoratori di Novi, insieme a quelli di Genova, hanno fatto un’ora
di sciopero, con modalità diverse. "Le Rsu di Genova e Novi - si legge in una
nota - chiedono che venga fatta chiarezza sulle dinamiche di quanto accaduto. Le
rappresentanze sindacali unitarie dei due stabilimenti Ilva non accettano che si
parli di fatalità come per tutte le morti sul lavoro ed evidenziano come tale
tragedia sia inserita in una situazione di incertezza sul destino del gruppo,
situazione che ormai perdura da due anni".
Sul fronte nazionale, si rincorrono e si susseguono di ora in ora le notizie sull’Ilva. Nei giorni scorsi il commissario straordinario Piero Gnudi ha detto che sono tre le offerte arrivate per l'acciaieria di Taranto e che è stato "riscontrato interesse non solo da parte di ArcelorMittal ma anche da altri due investitori extra-europei. Gnudi si è detto ottimista sui tempi dell’accordo, da stringere entro fine anno.
Metà dei 250 mila euro, inizialmente previsti come prestito dalle banche, denaro necessario per pagare dipendenti, fornitori e pensare anche alla bonifica ambientale, arriveranno la prossima settimana sul conto dell’Ilva. L’altra metà, 125 milioni, verranno versati quando ci sarà un compratore e le banche saranno più fiduciose sull’efficacia dell’operazione.
Se le carte più importante si scoprono sul tavolo nazionale, e non solo, è arrivata una doccia fredda per i lavoratori dello stabilimento di Cornigliano che hanno appreso dalle parole del viceministro allo Sviluppo Economico la loro sorte. Claudio De Vincenti ha infatti sottolineato che a Genova verrà adottato lo strumento della cassa integrazione in deroga. Ammortizzatore sociale che operai e Rsu rifiutavano con fermezza per ragioni economiche.
Sul fronte nazionale, si rincorrono e si susseguono di ora in ora le notizie sull’Ilva. Nei giorni scorsi il commissario straordinario Piero Gnudi ha detto che sono tre le offerte arrivate per l'acciaieria di Taranto e che è stato "riscontrato interesse non solo da parte di ArcelorMittal ma anche da altri due investitori extra-europei. Gnudi si è detto ottimista sui tempi dell’accordo, da stringere entro fine anno.
Metà dei 250 mila euro, inizialmente previsti come prestito dalle banche, denaro necessario per pagare dipendenti, fornitori e pensare anche alla bonifica ambientale, arriveranno la prossima settimana sul conto dell’Ilva. L’altra metà, 125 milioni, verranno versati quando ci sarà un compratore e le banche saranno più fiduciose sull’efficacia dell’operazione.
Se le carte più importante si scoprono sul tavolo nazionale, e non solo, è arrivata una doccia fredda per i lavoratori dello stabilimento di Cornigliano che hanno appreso dalle parole del viceministro allo Sviluppo Economico la loro sorte. Claudio De Vincenti ha infatti sottolineato che a Genova verrà adottato lo strumento della cassa integrazione in deroga. Ammortizzatore sociale che operai e Rsu rifiutavano con fermezza per ragioni economiche.
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