Senza neanche convocare, come stabilisce il regolamento, l'intera commissione elettorale, in cui era presente fino alle elezioni Rsu lo slai cobas, il presidente della Commissione "sente" i rappresentanti dei sindacati confederali e ribadisce la scelta (arbitraria) per cui il 3° delegato deve essere quello della cisl.
La prossima settimana lo slai cobas chiederà la convocazione da parte del Comitato di garanzia-Direzione del Lavoro.
Si riportano parti del ricorso dello Slai cobas:
"... RICORSO
avverso la decisione assunta da 3 componenti della Commissione
elettorale (esclusa il membro della CE dello Slai cobas) di
attribuire un delegato eletto alla lista Filca Cisl, sulla base di
motivazioni non regolamentari.
Si
ricorda che sia la lista SLAI COBAS sia la lista FILCA CISL hanno
preso esattamente lo stesso numero di voti di lista: 10. Ugualmente,
entrambe le liste hanno complessivamente ottenuto lo stesso numero di
preferenze: 10.
Per
quanto sopra rappresentato, si fa presente che in base al regolamento
per le elezioni delle RSU, in caso di parità di
voti o parità di resti riportati da liste diverse, i seggi vengono
attribuiti alla lista che ha ottenuto complessivamente
il maggiore numero di preferenze.
Nel
caso in questione risultano sia parità di voti di lista che parità,
complessivamente,
di preferenze ai candidati.
Pertanto,
la decisione di cui al verbale del 17.9.2014, non ha alcun supporto
di legittima motivazione.
Nella
nota a verbale, infatti, si fa riferimento all'art.11 “Preferenze”
comma 4 pg, 15 e 16 del testo unico del 10.1.2014. Questo articolo e
comma parlano di modalità di indicazione delle preferenze di
candidati al momento del voto e non di “attribuzione dei seggi”
di cui invece parla l'art.18 1° e 2° comma, che così recita:
“Nell'ambito delle liste che avranno conseguito un numero di voti
sufficienti all'attribuzione dei seggi, i componenti saranno
individuati seguendo l'ordine dei voti di preferenza ottenuti dai
singoli candidati e, in caso di parità di voti di preferenza, in
relazione all'ordine di lista”.
E'
palese che quanto sopra riportato si riferisce solo alla “parità
di voti di preferenza” in una stessa lista – non certo alla
parità di preferenze di candidati tra liste diverse.
Nel
caso in questione, ci troviamo pertanto di fronte a due liste, Slai
cobas e Filca cisl, che si trovano con parità di voti di lista e
parità di voti di preferenza.
A
questo punto non si può arbitrariamente attribuire a una delle
liste, nel caso concreto alla Filca cisl, l'elezione del candidato.
In questa situazione, in altre realtà i sindacati confederali stessi, nonché l'Aran, a fronte di questo caso scrivono: “Il regolamento elettorale non chiarisce il caso in cui si verifichino contestualmente parità di voti alla lista e parità di preferenze ai candidati”, e demanda alla commissione elettorale di trovare la soluzione più opportuna.
Quindi andava riconvocata la Commissione Elettorale nella sua interezza.
Cosa che non è stata fatta.
E' EVIDENTE CHE I SINDACATI CONFEDERALI STANNO FACENDO DI TUTTO PER NON "AVERE TRA I PIEDI", LO SLAI COBAS CHE SICURAMENTE ROMPEREBBE I FACILI ACCORDI CONTRO I LAVORATORI FATTI DA QUESTI SINDACATI CON LA CEMENTIR.
MA COMUNQUE - COME ABBIAMO DETTO DAL PRIMO MOMENTO DOPO LE VOTAZIONI, O DENTRO O FUORI LE RSU, NE' AZIENDA NE' CGIL, CISL, UIL SI POTRANNO LIBERARE DELLO SLAI COBAS.
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