Ma la partita («una operazione molto complessa, una matassa difficile da districare» fanno notare fonti vicine al dossier) è anche e forse soprattutto politica, con il Governo che vede in gioco anche l'impatto su Taranto ed il futuro dell'industria dell'acciaio italiana, e che è chiamato a mettere in campo tutte le condizioni necessarie per rendere l'operazione fattibile agli occhi di investitori privati. Tra le ipotesi, anche quella di creare una newco per lasciare in una bad-company tutti i rischi che potranno derivare dalle gestioni passate, a partire dal contenzioso ambientale, e per mettere quindi al sicuro i futuri nuovi azionisti da ogni incertezza legata alla «vecchia-Ilva».".
Ciò che governo e nuovi padroni si apprestano a fare va respinto immediatamente da parte degli operai e delle masse popolari di Taranto!
Per "mettere al sicuro" i profitti dei nuovi soci, che devono avere un'Ilva sgravata di debiti e di interventi economici per l'inquinamento, puntano a creare due società: una "buona" ripulita da problematiche ambientali, ma sicuramente "ripulita" anche da operai "in esubero"; e una "cattiva" in cui devono essere buttate tutte le questioni che per i nuovi padroni sarebbero solo costi, fastidi e non utili, in primis, quindi, gli interventi di risanamento ambientale, i risarcimenti a lavoratori, cittadini ammalati o morti, e, non ultimo, gli operai diventati "zavorra".
La logica "mors tua vita mea" del capitale e dei suoi governi scavalca ogni norma sociale, per cui chiunque vada ad acquistare un bene patrimoniale, dovrebbe prenderlo così com'è, con gli aspetti buoni e con gli aspetti da aggiustare; ma questo non vale per i padroni!
Chi si illudeva, compreso parte degli stessi operai Ilva, che liberandoci di Riva tutto si sarebbe sistemato, ora può aprire gli occhi: i padroni, italiani o stranieri/indiani che siano, sono una razza bastarda e tutti i governi, si chiamino Berlusconi o Renzi, sono al loro servizio!
Se passa questa ipotesi, all'Ilva la situazione sarà come e peggio dei tempi di Riva. Da un lato una "Nuova società" ottenuta dagli indiani e da nuovi padroni italiani quasi gratis, e in cui, chiaramente, l'obiettivo è che i soldi da investire debbano servire per la produzione, per battere sul mercato mondiale la concorrenza, non certo per difendere realmente salute e sicurezza; e i diritti degli operai saranno ancora di più carta straccia, anche in termini di difesa del posto di lavoro, del salario, delle condizioni di lavoro: tra un pò, conteremo i morti "indiani"?
Dall'altra vi sarà la "Bad company", una sorta di "buco nero" che proprio perchè pieno di debiti, non farà nulla soprattutto sul fronte del risanamento ambientale.
NON PERMETTIAMOLO!
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