sabato 20 settembre 2014

Cementir: OO.SS. dopo le grida un misero accordo che perpetua l'agonia degli operai - mentre sull'inquinamento, silenzio

Dopo le grida, le fibrillazioni dei giorni scorsi da parte dei sindacati confederali sul futuro della Cementir e sul rischio di perdita di posti di lavoro, il 19 settembre hanno fatto un misero nuovo accordo di cassintegrazione ordinaria, massimo per un altro anno, per proseguire l'agonia dei lavoratori. Confermandoci nel sospetto che tutto quell'agitarsi in coincidenza delle elezioni Rsu era per paura e cercare di contrastare l'elezione dei delegati dello Slai cobas per il sindacato di classe e stringere gli operai attorno a loro, usando il timore del futuro e dicendo anche "stronzate" della serie, che se vince lo Slai cobas, questi "farebbero chiudere la Cementir".

(da TarantoOggi) -  “Abbiamo aperto con l’azienda una fase di discussione”. Questo quanto affermato dal segretario generale della Fillea Cgil di Taranto Antonio Stasi, in merito a quanto avvenuto ieri nella sede di Confindustria Taranto, nell’incontro tra la Cementir e le organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.
Quest’oggi (ieri) infatti, scadono i 12 mesi di cassa integrazione straordinaria per “crisi aziendale” a turno, per dodici mesi, per i 98 lavoratori del sito tarantino come stabilito dall’accordo romano siglato un anno fa. Dal 1 gennaio scorso infatti, la Cementir di Taranto si è trasformata in un centro di macinazione, con la chiusura dell’area a caldo e quindi la cessazione dell’attività produttiva. Cosa che ha comportato il passaggio dalle 98 alle 42 unità presenti in azienda giornalmente, con una riduzione della forza lavoro di ben 56 dipendenti, con la collocazione in cassa integrazione straordinaria di circa il 50% della forza lavoro.
Da ieri invece, si è iniziato a discutere con l’azienda per avviare le pratiche per ottenere la cassa integrazione guadagni ordinaria per i prossimi 12 mesi. 
Ma come abbiamo riportato in questi giorni, riepilogando tutta la storia della Cementir, appare quanto meno strano che un’azienda non voglia licenziare nessuno, dopo aver candidamente dichiarato di non avere alcuna intenzione di investire per l’ammodernamento degli impianti. E dopo aver deciso la cessazione dell’attività produttiva di un sito come quello di Taranto che produceva 1,3 milioni di tonnellate annue di cemento.
Intanto, proprio in questi giorni si sono state le elezioni per il rinnovo delle RSU. La Fillea Cgil ha conquistato 2 rappresentanti su 3... La sorpresa delle elezioni RSU, riguarda sicuramente lo Slai Cobas, giunto secondo al pari della Cisl. “L’unica vera novità - affermano dal sindacato di classe - è che lo Slai Cobas è di fatto il secondo sindacato effettivo”. Slai Cobas che ha già prodotto un ricorso affinché il terzo delegato vada a questa lista e non alla Cisl”. Tra l’altro, lo Slai Cobas ricorda come ultimamente l’azienda ha ripreso il discorso “di voler andarsene da Taranto, con i sindacati confederali che ora fanno qualche strillo mentre hanno firmato ben due verbali di accordo sul 60% di esuberi. Il futuro, dunque, è tutt’altro che roseo...". .

Ma passiamo ad un'altra importante questione, ben presente nella piattaforma della lista Slai cobas, e su cui comunque i rappresentanti slai cobas, o dentro o fuori le Rsu, daranno battaglia:

(sempre da TarantoOggi) - "...Intanto però, è importante anche e soprattutto sapere qual è la situazione ambientale all’interno ed all’esterno dello stabilimento della Cementir. Durante la conferenza dei servizi dello scorso 17 luglio presso il ministero dell’Ambiente... si è anche discusso dei “Risultati del piano di caratterizzazione e analisi di rischio relativi alla banchina in concessione Cementir – Porto mercantile di Taranto”...
Il documento contiene l’analisi di rischio sito-specifica per la banchina del porto di Taranto in concessione alla Cementir Italia S.r.l.... Nel verbale della Conferenza dei Servizi, si legge testualmente: “La sorgente di potenziale contaminazione individuata è rappresentata dall’intera area. I recettori sono i lavoratori on sile e la risorsa idrica sotterranea. I risultati dell’Analisi di Rischi hanno inoltre evidenziato che non vi è rischio sanitario cancerogeno (R) e tossico (H) individuale e cumulativo per tutti i contaminanti indice; ma, e questo è un dato di importanza rilevante (sul quale abbiamo a lungo documentato in questi anni), “vi è rischio per la falda per i seguenti contaminanti: Ferro, Manganese, Boro, Solfati, Benzo(a)pirene, Benzo(k)fiuorantene, Benzo(a)antracene. 
La Cementir nel documento dichiara che in merito alla contaminazione riscontrata nelle acque di falda, l’intervento di messa in sicurezza/bonifica della stessa sarà oggetto di apposita attività... (con) la ‘Progettazione preliminare dell’intervento di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera e dei suoli demaniali nell’intero SIN"... Un protocollo d’intesa, si badi bene, del 2009....
....E’ alquanto difficile oggi, ipotizzare un futuro intervento della Cementir, visto che l’azienda sta da tempo piantando baracca e burattini. A Bagnoli, ancora oggi, attendono la bonifica del territorio inquinato dalla Cementir (e dalla Fintecna)..."

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