Solo la protezione un massiccio dispiegamento di forze di
polizia, che ha blindato e militarizzato l’intera area di Surbo, paesino alle
porte di Lecce, sede del raduno fascista, ha garantito a Casapound di tenere la loro
triste cerimonia.
Ma i divieti e minacce dei fascisti in divisa blu non hanno potuto
impedire che la rabbia degli antifascisti tuonasse per tutta Lecce.
Come già giovedì notte l’antifascismo militante aveva messo
in fuga i fasci calati in città per una bevuta, il corteo combattivo, determinato
e scoppiettante di un migliaio di compagni che hanno sfilato per il centro,
senza rispettare i divieti posti alla vigilia, hanno ribadito che a Lecce come
ovunque il solo spazio consentito ai fascisti è quello che la tutela della mano
armata dello Stato gli assicura.
Tutta la Lecce in strada il sabato pomeriggio ha potuto ascoltare,
tra un tuono e l’altro, lo slogan “Siamo tutti antifascisti” e gli altri in
solidarietà con tutti i compagni che questo Stato incarcera e incrimina per
aver lottato per il lavoro, la casa, la difesa dei territori, mentre foraggia e
protegge i fascisti amici delle istituzioni e garantisce impunità alla violenza
assassina degli sbirri.
Una delegazione di compagni del circolo di proletari comunisti di Taranto ha partecipato alla manifestazione.
Una delegazione di compagni del circolo di proletari comunisti di Taranto ha partecipato alla manifestazione.
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