FRANCESCO Balestra e RAFFAELLA Loperfido non fanno più parte del circolo di Taranto
I militanti di proletari comunisti devono essere attivi e legati alle masse sui loro posti di lavoro e tra le masse, devono svolgere sempre un ruolo di avanguardia, saper trattare le contraddizioni, non essere personalisti e individualisti, così come devono essere pronti alla critica e alla autocritica perchè solo così servono alla lotta e all'organizzazione proletaria in una città difficile come Taranto, a fronte di gruppi e organizzazioni opportuniste e non rivoluzionarie.
Francesco e Raffaella sono stati fortemente contestati sul loro posto di lavoro agli inizi di luglio da altri lavoratori della Pasquinelli iscritti allo Slai cobas
Vi è stata una
riunione del circolo di proletari comunisti in cui si è sviluppata una forte critica a Francesco e Raffaella dato che i rapporti tra i compagni di proletari comunisti e i
lavoratori iscritti allo slai cobas devono essere di unità e non di
contrasto e questo contrasto era la manifestazione di concezioni e
pratiche sbagliate per coloro che si dicono di compagni di proletari
comunisti, sopratutto su un posto di lavoro, in cui tra i lavoratori vi sono spesso atteggiamenti sbagliati, divisione tra gruppi ecc, da criticare in nome dell'unità, per non fare il gioco della controparte.
Per
Francesco questa riunione veniva da un altra recente lotta critica che aveva
riguardato atteggiamenti maschilisti-patriarcali in contrasto con i
principi, la linea e l'azione di proletari comunisti –
su cui Francesco sembrava aver riconosciuto i suoi errori; nonché da varie
altre volte in cui si erano espresse altre critiche relative
soprattutto ad atteggiamenti di indisciplina organizzativa e pratica,
di “sparizione” in momenti importanti dell'attività politica del
circolo, mettendo i suoi problemi al primo posto, e portando così un
elemento di disorganizzazione, di non serietà e fiducia nella sua
attività militante - critiche verso cui il compagno aveva
periodicamente espresso autocritica, per poi ricadere nello stesso
atteggiamento liberalista e individualista tempo dopo.
Per
Raffaella questa ultima fase veniva dopo un recente richiamo di proletari
comunisti circa il rapporto dei compagni con le masse in lotta. Nel
circolo si cerca di affermare e formare tutti i compagni ad avere una capacità di direzione nella lotta, al servizio della lotta
e dell'avanzamento dei lavoratori, ad essere di esempio, a trattare
con amore, visione alta, coscienza proletaria, le contraddizioni che
si sviluppano, per es. tra i disoccupati in lotta e con i compagni di
lavoro, per fare dei compagni di proletari comunisti un punto di riferimento
riconosciuto - benchè
Raffaella, a differenza di Francesco, esprimeva in generale una disciplina
pratica, e uno spirito d'avanguardia verso il lavoro all'Ilva,
riconosciuto dagli stessi operai in contatto con il circolo
La questione di fondo è stato il rapporto che i
comunisti devono avere con i lavoratori e le contraddizioni presenti
tra di essi, nel caso concreto questo riguardava il rapporto con i
lavoratori della Pasquinelli.
In
questo Francesco e Raffaella hanno espresso una concezione
personalista/individualista, i compagni hanno
confuso il ruolo d'avanguardia che devono avere i comunisti nel
trattare concezioni arretrate, individualiste presenti tra i
lavoratori con gli atteggiamenti spesso sbagliati dei lavoratori, rivendicando una difesa per sé.
Di
fatto entrambi non solo dimostravano di non saper trattare da
compagni le contraddizioni tra le masse, ma di essere loro stessi a
volte causa di queste contraddizioni, con atteggiamenti a volte
opportunisti, a volte estremisti, ma comunque di difesa personale, così venendo meno a principi e pratica
dei comunisti di essere “pesci nel mare delle masse” (che non
significa affatto, ripetiamo, non criticare e lottare verso concezioni e
atteggiamenti sbagliati dei lavoratori), e dando un'immagine errata e
fuorviante di cosa sono in realtà i proletari comunisti.
Nonostante
questo, dopo questa riunione, si è proposto a Francesco e Raffaella più volte
e da parte anche di altre compagne del circolo di proletari
comunisti, di tornare a discutere per comprendere bene i problemi e
trovare le soluzioni migliori per trattarle. Ma di fatto i compagni
se ne sono sottratti, con un atteggiamento verso l'organizzazione e i
compagni di proletari comunisti che è contrario allo spirito di
unità, critico-autocritico con cui si devono affrontare i problemi,
non in funzione per sé, ma in funzione dello sviluppo della pratica
e organizzazione comunista e del giusto rapporto con le masse.
Oltre
al sottrarsi da parte di Francesco e Raffaella all'appello dei compagni del
circolo a discutere e affrontare nel circolo i problemi, ad imparare nell'affrontare le critiche, che in un organizzazione
comunista sono il pane quotidiano per avanzare, si è aggiunto il
venir meno in agosto, senza reali giustificazioni, alle iniziative a
sostegno del popolo palestinese, mentre in tutto il paese ogni
compagno e compagna si mobilitava – dimostrando anche qui un
atteggiamento che guarda solo a sé.
Questo porta oggi alla decisione di dimettere da proletari comunisti Francesco e Raffaella.
Questo porta oggi alla decisione di dimettere da proletari comunisti Francesco e Raffaella.
Proletari
comunisti non è un'etichetta da dichiarare, ma una pratica, una
concezione, una linea che agisce e che viene riconosciuta, dai
lavoratori, dalle masse, per la coscienza che esprime a parole e
nella pratica.
Per questo il circolo ha deciso il dimissionamento di Francesco e Raffaella
Circolo proletari
comunisti Taranto
10 settembre 2014
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