venerdì 19 settembre 2014

Ilva 'olia' i fornitori con 34 milioni - Cesareo può essere soddisfatto, ma noi NO!

“Nei prossimi giorni sarà disposto il pagamento degli arretrati alle imprese, utilizzando una quota del prestito ponte concesso dalle banche”. Lo ha dichiarato ieri l’Ilva in una nota dopo l’incontro di giovedì sera al Mise tra il ministro Federica Guidi, il commissario dell’Ilva, Piero Gnudi, e il presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo. La somma che l’Ilva metterà a disposizione delle aziende è di 34 milioni. “Il prestito ponte di 125 milioni di euro come prima tranche è stato concesso, su richiesta del commissario Gnudi, da un pool di banche al fine di garantire la continuità operativa e retributiva dell’azienda, e ha permesso il pagamento degli stipendi e dei premi dei dipendenti del Gruppo Ilva di competenza del mese di agosto, perfettamente in linea con le scadenze previste, e consentirà di proseguire le opere per l’adempimento delle prescrizioni Aia”.
(Da TarantoOggi)

E DOVREMMO STARE TRANQUILLI!?
Di fatto i soldi che arrivano dalle Banche, a seguito del decreto del governo, servono al massimo a proseguire la situazione esistente, e anche per poco.

Di fatto siamo tornati al 2012, a prima della stessa Aia, che era e resta comunque assolutamente inadeguata rispetto alle effettive necessità di intervento, per quanto riguarda soprattutto il risanamento dell'Ilva e dei fondi indispensabili a questo.
Si parla di dare boccate d'ossigeno alla giornata per pagare i debiti correnti dell'Ilva, ma è calato il silenzio sugli interventi nell'area a caldo, sugli impianti nocivi - dove è finita la questione della copertura dei parchi minerali...?

Ma anche sul fronte stipendi e lavoro, così ormai si codifica una situazione di precarietà permanente, di costante "spada di Damocle" che può cadere da un momento all'altro sul collo degli operai, in attesa di...
Ma attesa di che? Di una Arcelor Mittal che ha già detto chiaramente: 
"... Ad essere onesto penso che ci troviamo ancora in una situazione di sovraccapacità” - e che ha definito irrealistici e insostenibili” gli obiettivi sulla riduzione delle emissioni di CO2 fissati dalla Commissione Ue, che “costringeranno le imprese siderurgiche a delocalizzare nei Paesi low cost e distruggeranno l’industria e centinaia di migliaia di posti di lavoro”. Van Gerven ha poi indicato di essere stato contattato dal Governo italiano per rilevare l’acciaieria Ilva. “Stiamo valutando il dossier, ma ci muoveremo solo se l’operazione avrà senso”, ha concluso.
Vale a dire che la Mittal si potrà prendere l'Ilva solo se potrà ridimensionare la sua produzione e quindi i posti di lavoro e se non dovrà fare nulla per ridurre le emissioni inquinanti.

Cesare, presidente della Confindustria, a nome dei padroni delle ditte, potrà essere allegro per questo prestito, ma gli operai e la popolazione di Taranto devono lottare parecchio perchè possano vedere "luce".

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