Genova - Lavoratori e pensionati di nuovo in piazza per la vicenda amianto. In circa 150 si sono radunati in piazza De Ferrari alle 9.30 e alle 10, portando lo striscione “L’amianto uccide. Restituiteci i nostri diritti”, sono partiti in corteo verso il Consiglio regionale, raggiunto alle 10.20. Una volta entrati hanno srotolato un nuovo striscione: “Basta polveroni, abbiamo già respirato le polveri di amianto”. Alle 11 sono stati ricevuti dai capigruppo e dall’assessore al Lavoro Enrico Vesco.
Le ragioni della manifestazione
I lavoratori chiedono alle forze politiche di organizzare un incontro con i parlamentari liguri, il presidente della Regione e le segreterie dei partiti affinché chiedano al governo di intervenire per risolvere definitivamente il problema.
«Nonostante le rassicurazioni ricevute in questi mesi dall’Inail, anche per voce del presidente nazionale - scrivono infatti i sindacati in una nota - siamo ancora in attesa di risultati certi per questa dolorosa vertenza. Cgil Cisl e Uil chiedono che una volta per tutte venga fatta luce sulla vicenda affinché i veri responsabili di questi gravi episodi, avvenuti anche in aziende statali dove per anni si è lavorato esposti al rischio di ammalarsi, vengano al più presto individuati».
Malattie professionali, i numeri a Genova e in Liguria
Asbestosi, placche e ispessimenti pleurici, mesoteliomi, carcinomi, malattie da asbesto (asbestosi esclusa). È lungo l’elenco delle malattie che hanno colpito molti lavoratori. «Troppi» denunciano i sindacati.
Nel 2013 a Genova sono in tutto 129, di cui 92 per malattie da asbesto e 42 per mesoteliomi. Erano 112 nel 2012, 149 nel 2011 e 130 nel 2010. A fornire la fotografia della situazione è la Cgil, che ha elaborato i dati Inail relativi alle denunce di malattie professionali da amianto sia a Genova sia su tutta la Liguria (dove complessivamente i casi sono 1.105).
«Negli ultimi tre anni ci sono stati circa 1400 ricoveri per malattie dovute all’amianto» ha detto Antonio Perziano della Cgil. «Continuiamo a vedere morire la gente - ha spiegato Stefano Milone della Fim Cisl -nella nostra società per avere un diritto acquisito bisogna aspettare che qualcuno si ammali». «Vogliamo ricordare a tutti, ma in particolare alla politica - ha sottolineato Alba Lizzandri, Uil - la situazione di questi lavoratori a cui devono essere garantiti dei diritti».
Finito l’incontro, l’appello di Vasco al governo
«Chiediamo un atto di responsabilità al governo e a tutti i gruppi parlamentari per avere la certezza che l’emendamento per il riconoscimento dei benefici per i lavoratori esposti al rischio amianto diventi una norma di legge e sani così, una volta per tutte, la vicenda amianto a Genova”. Lo ha detto l’assessore al Lavoro della Regione Liguria Enrico Vesco al termine dell’incontro in consiglio regionale con una rappresentanza di lavoratori e sindacati che attendono da anni il riconoscimento dei benefici.
«Fin dall’inizio come Regione Liguria abbiamo seguito la vicenda dei benefici per l’esposizione all’amianto - ha spiegato Vesco - sono stati aperti molti tavoli con quattro sottosegretari e anche col ministro, tanto che è diventata una questione imbarazzante. Ora serve una soluzione politica che chiami in causa il governo e i capigruppo di tutti i partiti sia alla Camera che al Senato per approvare definitivamente l’emendamento, precedentemente bocciato in Commissione, in cui si restituiscono le certificazioni a tutti i lavoratori interessati, attraverso la legge Finanziaria».
L’emendamento in questione riguardarebbe circa 800 lavoratori che sono stati esposti al rischio amianto, lavorando in varie aziende liguri e oggi chiedono di poter accedere ai benefici previdenziali previsti e il riconoscimento dei loro diritti.
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