TARANTO - I lavoratori della Taranto terminal container (Tct), società
partecipata da Evergreen ed Hutchinson, che gestisce il molo
polisettoriale, hanno organizzato con i sindacati un sit-in permanente
sotto la sede dell’Autorità Portuale per protestare contro i ritardi
nella infrastrutturazione dello scalo e per manifestare preoccupazione
per il loro futuro occupazionale. Ieri l’ultima nave che avrebbe dovuto
attraccare a Taranto ha improvvisamente cambiato rotta per raggiungere
Trieste. Una volta appresa la notizia, i lavoratori hanno bloccato
momentaneamente l’ingresso del terminal e poi si sono riuniti in
assemblea programmando le successivi iniziative di mobilitazione.
Gli interventi previsti, a partire dai dragaggi,
sono bloccati a causa di contenziosi amministrativi. E i soci di
maggioranza Evergreen e Hutchinson hanno deciso di togliere il porto di
Taranto da una delle rotte oceaniche della Compagnia. Sindacati e
lavoratori chiederanno di incontrare il presidente dell’Authority,
Sergio Prete, che riveste anche il ruolo di commissario per i lavori di
infrastrutturazione. Sono 530 i lavoratori interessati dalla cassa
integrazione a rotazione da oltre due anni.
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