Un altro detenuto si ribella contro le guardie carcerarie.
Perchè le fonti sono solo e sempre dei sindacati delle guardie penitenziarie e sentiamo solo la loro versione e i giornalisti non cercano mai di sentire anche i detenuti che finiscono per passare sempre per 'pazzi' o tossici'?
Come sono realmente trattati i detenuti dalle guardie carcerarie ?
Ad agire, secondo il sindacalista, è stato “un trentenne tossicodipendente con evidenti segni di squilibrio psichico”. Gli agenti hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 10 e di 15 giorni. “Insistiamo – sottolinea Stasolla – nel riproporre la nostra vertenza riguardante almeno la conferma degli organici previsti, pari qui a 357 unità a fronte delle circa 310 esistenti attualmente. La media delle aggressioni ai colleghi continua a salire a Taranto, e noi continuiamo a chiedere all’Amministrazione penitenziaria che vengano presi i giusti provvedimenti per fermare questo stillicidio”. Il personale, aggiunge il segretario aggiunto della Fns Cisl, “è carente e con turni massacranti. Ciò determina situazioni di stress correlato ad assenze per malattia, senza tacere poi sui fatti che, a fronte della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, tal genere di detenuti, per essere assistiti adeguatamente con servizi alla persona che ne salvaguardino la dignità, confluisce in strutture carcerarie idonee a livello regionale determinando, così, altre problematicità”. L'auspicio del sindacato “è che sia posta la parola fine ad episodi di aggressioni gratuite tanto dei detenuti costretti a vivere in situazione di sovraffollamento”. |
Bari, arrestato agente di polizia penitenziaria
dava denaro a usura
Le indagini hanno accertato che l’uomo, a partire da gennaio dello scorso anno, avrebbe prestato denaro a imprenditori in difficoltà economiche, anche in più occasioni, con l’obbligo di restituirle con rate mensili tra il 212% ed il 288% di interesse annuo.
L’uomo è accusato anche di violenza e minacce nei confronti di quegli imprenditori che non riuscivano a pagare e che venivano intimiditi con frasi come: "stai attento che dietro a me stanno altre persone"; "sei tu che ti devi preoccupare, non io"; "ti faccio passare un guaio"; "ti spacco la testa". In una circostanza l’uomo avrebbe commissionato a una delle vittime alcuni lavori di ristrutturazione della propria abitazione che avrebbe poi pagato parzialmente sottraendo dall’importo dovuto quello relativo al debito contratto dalla vittima.
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