giovedì 5 marzo 2015

6 marzo processo Ilva - il decreto salva-Ilva porta già i suoi primi effetti nefasti

Venerdì 6 marzo si torna in tribunale a Taranto – presso caserma dei vigili del fuoco – per la nuova udienza del processo a Riva e complici.
C'è la continuazione degli interventi della Procura per sostenere la richiesta del rinvio a giudizio degli imputati e viene approfondita la parte riguardante le ultime morti sul lavoro in fabbrica:
Claudio Marsella al reparto Mof e Francesco Zaccaria per il crollo della gru al porto.
Anche per queste morti, operai Ilva-lavoratori cimiteriali–cittadini dei Tamburi e PaoloVI si sono costituiti parte civile, cosi’ come lo slai cobas per il sindacato di classe.
Sono parte civile anche i familiari dei due operai morti.
Il padre di Zaccaria è stato ed è in questi tempi assai impegnato per rivendicare giustizia e per contribuire affinchè non ci siano più morti come quella di suo figlio in fabbrica.

Ma per ora, giustizia e risarcimenti si vorrebbero negare ancor prima che il processo vero e proprio cominci, per effetto del decreto Renzi sull’Ilva e per il meccanismo infernale di dichiarazione di insolvenza e amministrazione straordinaria che dovrebbe mettere al riparo aziende Riva e responsabili di esse in questo processo.
L’azione legale dello slai cobas per il sindacato di classe, e delle parti civili da esso organizzate con i loro avvocati Bonetto-Silvestre-Lamanna-Soggia-Ottino in questo processo, mira a far saltare questa ipotesi come ogni manovra della difesa degli imputati e ad andare al processo vero e proprio, dopo la conclusione dell’udienza preliminare, perchè i responsabili di morti, disastro ambientale e pericoli di malattia e morte paghino con le condanne e che ci sia giustizia e risarcimenti attingendo ai patrimoni e alle ricchezze degli imputati e delle aziende di Riva, recuperate dai paradisi fiscali in cui sono state nascoste.

Ma non basta l’azione in tribunale per ottenere giustizia.
All’ombra del clima creato da padroni e dal governo Renzi abbiamo avuto delle gravi sentenze nei tribunali e nella cassazione per altri processi, dall’Eternit alla Thissenkrupp all’Enel di Turbigo, ecc.; mentre lo stesso governo Renzi con il decreto ilva ha stabilito l’impunità in materia di salute e sicurezza in fabbrica e territorio per i commissari nel periodo della amministrazione straordinaria e con la legge sui reati ambientali ha previsto sconti di pena e assoluzioni per quei padroni e altri soggetti responsabili che si 'ravvedono' dopo aver provocato morti e malattie di operai e cittadini.
Dobbiamo lottare nei processi, sui posti di lavoro e nelle piazze contro tutto questo e fare sì che il processo Ilva non faccia la stessa fine.

Per questo – in collaborazione con la Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio – organizziamo due momenti di incontro, discussione e mobilitazione in marzo a Taranto, e a Torino il 20 marzo – teatro dei processi Eternit e e Thyssenkrupp.
Per fare chiarezza sulle questioni, definire piattaforma e linee di azione nazionale con il concorso di tutte le forze che vogliano unirsi su questo fronte, per organizzare iniziative in altre città in maggio e arrivare a una manifestazione nazionale a Taranto quando inizierà il processo vero e proprio.

Slai cobas per il sindacato di classe Taranto - slaicobasta@gmail.com345301704 - blog: http://tarantocontro.blogspot.com

Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e territorio


TA. 6.3.15

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