Regione e sindacati confederali
confermano:
nessuna stabilizzazione fino alla fine del 2016 per i 300
lavoratori in Arif, ex Sma.
La Regione sostiene che è
colpa del governo che con la legge di stabilità ha bloccato questa
possibilità, ma la Regione sapeva bene che questo sarebbe avvenuto,
ciononostante ha perseguito l'ipotesi di una legge regionale utile
per fare campagna elettorale ma non certo per risolvere i problemi di
questi lavoratori.
Per i 300 lavoratori,
quindi, l'unico futuro che la Regione ci lascia è quello di una
continuità lavorativa di proroga in proroiga, di espediente in
espediente da far agire anche come ricatto, dato che anche le stesse
proroghe sono per così dire “fuori legge”.
Mentre, evidentemente, non
sono “fuori legge” per la Regione la montagna di assunzioni
pretestuose e clientelari, comprensive di parenti e amici, che in
questi anni hanno ingrossato l'organico dell'Arif, la cui
“produzione” sembra essere in proporzione inversa al rigonfiameno
degli organici.
Quello che in questa
vicenda viene celato da Regione e sindacati confederali, è che si è
smantellato e distrutto un progetto e un servizio realmente
socialmente utile che avrebbe reso concreto quello che fu affermato
quanto nacque: un fiore all'occhiello della Regione in grado di dare
un supporto importante e decisivo alla manutenzione boschiva,
attività antincendio e alla valorizzazione del patrimonio forestale.
I lavoratori dello Slai
cobas sc, che si vanno riorganizzando nelle diverse province, è
questa battaglia che vogliono riprendere nell'interesse dei
lavoratori e della comunità regionale.
Questa battaglia non è
solo nell'interesse dei precari a vita ex Sma ma di tutti i
lavoratori che sono in Arif che non vogliono che continui e si
consolidi la natura di “carrozzone elettorale improduttivo”
dell'Agenzia regionale, che prima o poi sarà utilizzata da governo
ed Enti locali come pretesto per mandare tutti a casa e completare
l'opera di smatellamento del servizio, scempio sociale e
dilapidazione del denaro e patrimonio pubblico.
La riorganizzazione dello
Slai cobas sc, la ripresa del cammino interrotto, la riorganizzazione
dell'Agenzoia regionale sono nell'interesse dei lavoratori e delle
masse popolari della Regione che possono e devono trovare nella lotta
autorganizzata dei lavoratori un punto di riferimento più generale.
Mentre i lavoratori in
seno all'Arif continuano comunque la lotta per una parità di
condiuzione, anche in regime di precarietà, in materia di ferie, di
gestione della cassintegrazio, di indennità salariali, di diritto ad
essere utilizzati anch'essi secondo professionalità e mansioni, un
piano di iniziative, assemblee verrà organizzato nei prossimi mesi
per dare attuazione alla propria piattaforma e prtogramma.
Nessun terreno e nessun
assessorato, dal lavoro, all'agricoltura, all'ambiente deve essere
lasciato fuori da questa contesa; così come è giusto rivendicare
anbche davanti alla magistratura il doiritto alla stabilizzazione e
risarcimento di questi lavratori.
COORDINAMENTO REGIONALE
LAVORATORI ARIF, EX SMA
Slai cobas per il sindacto di classe Puglia
Per lo sciopero generale contro il governo Renzi
I lavoratori forestali
precari della ex Sma, oggi in Arif Puglia, in stato di agitazione
nelle diverse province pugliesi per la loro stabilizzazione –
l'ultima proroga scade il 31 marzo 2015, riuniti nel coordinamento
regionale dello Slai cobas per il sindacato di classe denunciano
l'azione del governo Renzi, che con la legge di stabilità chiude le
porte alle possibilità di assunzioni e stabilizzazione nelle Regioni
e che con il jobs act rende permanente la precarietà che questi
lavoratori conoscono ormai da anni, per tutti i lavoratori.
La Regione Puglia, sia pur
probabilmente per fini elettorali aveva approvato nell'autunno dello
scorso anno una legge regionale che favoriva la stabilizzazione
definitiva di questi lavoratori, supportata anche dalla corte europea
con la sentenza, riguardante innanzitutto il mondo della scuola, e i
lavoratori. In particolare quelli organizzati con lo slai cobas sc
erano pronti a forzare la lotta per l'attuazione di questa legge fin
dal 1 gennaio 2015, mentre, naturalmente, si attivavano i ricorsi
legali.
Ma Renzi, sia come espressione organica dei padroni, sia come discarica delle crisi della finanza pubblica sulle masse, sia anch'esso come manovra elettorale verso una legge regionale comunque realizzata da un avversario politico, Vendola, con la legge di stabilità ha esplicitamente bloccato ogni possibile attuazione di questa legge.
Ma Renzi, sia come espressione organica dei padroni, sia come discarica delle crisi della finanza pubblica sulle masse, sia anch'esso come manovra elettorale verso una legge regionale comunque realizzata da un avversario politico, Vendola, con la legge di stabilità ha esplicitamente bloccato ogni possibile attuazione di questa legge.
Regione e Vendola non si
sono opposti con la dovuta energia, chiamando anche alla
mobilitazione le masse precarie, ma si sono semplicemente attivati in
cerca di espedienti e mini proroghe per evitare che al danno della
mancata attuazione della legge si aggiungesse la beffa di mandare
molti lavoratori, tra cui i lavoratori forestali ex Sma, a casa.
Per questo i lavoratori
sono contro il governo Renzi ed esprimono il loro impegno per
costruire dal basso le condizioni di uno sciopero territoriale,
regionale e nazionale che rimuova quello che è ora il primo
“ostacolo” alla loro stabilizzazione, il governo Renzi e la sua
politica.
Il Coordinamento regionale
ha deciso di far circolare ampiamente questo comunicato e di
stabilire tutti i legami necessari, con lavoratori, organizzazioni
sindacali di base, organismi sul territorio, associazioni, ecc. per
la costruzione del fronte necessario.
COORDINAMENTO REGIONALE
LAVORATORI ARIF, EX SMA PUGLIA
SLAI COBAS PER IL
SINDACATO DI CLASSE – PUGLIA
3 marzo 2013.
SLAI COBAS PER IL
SINDACATO DI CLASSE – PUGLIA
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