"Buonasera, io ci avevo creduto in voi. Poi il menefreghismo dei
colleghi ed ora la mia malattia, ha fatto in modo di abbandonarmi al mio
destino. Comunque sono stato fiero di far parte di voi e un in bocca al
lupo per le vostre lotte".
NOI RIPETIAMO: NON E' MAI TROPPO TARDI.
Riportiamo l'articolo
Al porto e alla TCT
lotte per il potere, affari e con i lavoratori sempre ricattati,
appesi ad un filo, strumentalizzati.
La telenovella del
Porto, della Tct e dei lavori continua da mesi e mesi senza che
avanzi una vera prospettiva e senza che il futuro dei lavoratori
venga mai realmente tutelato.
Ora siamo in pieno marasma e lotta per
il potere. La nomina del nuovo presidente dell'Autorità portuale sta
diventando una guerra tra bande politica e affaristica.
L'attuale presidente Prete, specialista
in parole e viaggi, sembra al capolinea, e gli altri nomi che si
affacciano o sono vecchi potentati del porto o nuovi aspiranti ad una
poltrona che evidentemente dà molto lustro e molti soldi. Senza
trascurare inoltre che siamo già in piena campagna elettorale.
Noi condividiamo ciò che dicono
recentemente anche alcuni sindacalisti, che questa guerra di poltrone
non può appassionare e interessare i lavoratori, che tutto questo
batage sul nome della "cosa" non risolve i problemi della
"cosa".
Ma i sindacalisti trascurano di dire
che loro sono parte del problema e non la soluzione.
Non si può stare continuamente alla
greppia dei padroni del porto, a tirare per la giacchetta la Tct e ad
elemosinare sempre e solo la continuazione della cassintegrazione.
Al Porto, la realtà è che il
sindacato non c'è come strumento di lotta democratico e organizzato
dei lavoratori.
E questo lo sanno benissimo tutti i
lavoratori, anche se poi per opportunismo, passività e anche
stupidità fanno finta di non capire e di non agire di conseguenza.
Lo Slai cobas aveva proposto ai
lavoratori, non oggi ma due anni fa, di mettere fine a questo andazzo
e a questa farsa con la lotta, ma i lavoratori si sono fermati al
primo ostacolo e ai ricatti dell'Autorità portuale, della Tct e
della mafia politica e sindacale.
MA NON E' MAI TROPPO TARDI, e
soprattutto nessuno pensi o si illuda di poter vivere in eterno di
cassintegrazione che si rinnova, mentre il porto va a fondo e i soldi
stanziati dal governo non stanno servendo per cambiare la situazione.
Anche su questi soldi, però, si fa spesso tanto rumore per nulla,
sono sempre gli stessi soldi che vengono annunciati più volte come
nuovi; sono spesso "soldi parlati" e non realmente
disponibili e utilizzabili, e si deve assistere alla farsa dell'uomo
di Renzi, Delrio, che arriva quasi di nascosto, non si confronta con
nessuno e riannuncia "l'aria fritta".
"Salvare il porto" - dicono anche alcuni lavoratori di un non ben definito "Comitato". 'Salviamo i lavoratori del porto con la lotta' è la nostra proposta.
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